Rapporto Coop 2020
Pessimisti, molto di più di qualsiasi altro cittadino dell’Unione europea, eppure resilienti: sono i nuovi italiani alle prese con l’emergenza coronavirus, almeno secondo il “Rapporto Coop 2020” che delinea i comportamenti e gli stili di vita per il 2021. Causa pandemia, rileva il dossier, almeno il 32% degli intervistati pensa che la sua situazione economica peggiorerà, in modo globale per tutto il paese per il 52% dei casi.
Sono 3,1 milioni le famiglie convinte che nel prossimo futuro spenderanno di più di quello che guadagneranno, anche quando l’emergenza sanitaria finirà. Per le difficoltà finanziarie, il 60% ricorrerà ai risparmi o all’aiuto di famigliari, mentre il 48% conterà sugli aiuti dello Stato. Il 45% dei sondaggiati nel 2021 probabilmente ridurrà le spese a intrattenimento e spettacoli vari. Prima dei soldi però sono importanti gli affetti famigliari, scoperti e ri-scoperti in fase di lockdown, i parenti sono sempre una grande risorsa, anche se quasi 300mila italiani hanno già deciso di non avere figli (pure se preventivati in precedenza). Ma il 29% dichiara che dedicherà più tempo ai famigliari vulnerabili e non autosufficienti, in 100mila rinunceranno alla presenza di badanti, in 400mila all’aiuto domestico, un 32% si dice pronto al fai da te e una pari percentuale al giardinaggio. Se 3,5 milioni di connazionali vive con gioia la presenza di un animale nella propria vita, sono almeno 4,3 milioni che vorrebbero averlo ma non possono permetterselo. Se lo smart working è volato a un +770%, anche l’egrocery (l’e-commerce dei beni di largo consumo) non va affatto male, con il suo +132% rispetto a un anno fa.