I posti letto occupati da pazienti Covid ha raggiunto il 49% del totale di quelli disponibili

Uno su due e ben oltre la soglia definita 'critica' del 40%.

“Ci attendiamo un raddoppio dei ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva nella prossima settimana se il trend non muterà, ed in attesa degli eventuali benefici derivanti dalle misure dell’ultimo dpcm che potranno però evidenziarsi non prima di altri 10 giorni”. Lo afferma  il presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi) Alessandro Vergallo. Le terapie intensive “sono già sotto pressione. A fronte di ciò e dell’assenza di una medicina territoriale, la proposta di lockdown nazionale – rileva – è a questo punto ragionevole”.

 

LE PAROLE DI ALESSANDRO VERGALLO

I ricoveri ospedalieri e dunque anche quelli in terapie intensiva purtroppo aumenteranno fino a quando le misure più restrittive dell’ultimo dpcm non porteranno gli auspicati effetti positivi, ma per vederli ci vorranno ancora una decina di giorni.

 

Intanto, “a trend epidemico invariato – sottolinea Vergallo – finora abbiamo visto appunto un raddoppio dei casi in media ogni 10 giorni”. Se dunque “pensiamo ad una proiezione a breve termine, la situazione appare al limite. Le terapie intensive – ha affermato – iniziano ad essere in crisi per il superamento della soglia limite del 30% di posti letto occupati per malati Covid”. Ma la crisi, precisa Vergallo, “riguarda l’intero sistema ospedaliero, per l’enorme pressione cui è sottoposto in questo momento”.

Intanto il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli, che ieri ha chiesto un lockdown nazionale per contrastare l’emergenza epidemica da Covid-19 fa sapere che “il ministro della Salute Roberto Speranza condivide le nostre preoccupazioni. Credo ne parlerà con il premier Conte e si farà quindi nell’ambito del governo una valutazione politica”.

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