GUIDONIA - Fairyland, “mandrakata” del Comune per non pagare

Per l’edizione 2014 l’Ente deve ancora 15 mila euro di fondi regionali agli organizzatori.

Sembra una storia tratta dal film “Il Marchese del Grillo”. Un’associazione chiede e ottiene finanziamenti da due Enti pubblici, ma ad erogarli è uno solo di essi. Proprio questo oggi non solo nega i fondi promessi, ma addirittura chiede la restituzione di quelli già versati. Non è un film, ma la trama della decima edizione di “Fairyland”, il Festival di musica celtica che per oltre dieci anni ha animato la Pineta di Guidonia con oltre 40 mila presenze ad edizione.

Un Festival cancellato dall’amministrazione 5 Stelle che ora non intende pagare il finanziamento da 15 mila euro previsto all’epoca dalla Regione Lazio a favore di “Orma”, l’associazione culturale di Fonte Nuova, e pretende che l’organizzatrice dell’evento restituisca i 15 mila già liquidati. Per dirimere la vicenda mercoledì 3 dicembre il legale dell’Ente, Antonella Auciello, e quello dell’associazione, Mauro Lombardo, si sono ritrovati davanti al giudice del Tribunale civile di Tivoli Maria Luisa Messa per discutere del Decreto ingiuntivo emesso il 16 marzo scorso.

Sì, perché il giudice Anna Multari ha già riconosciuto ad “Orma” il diritto a incassare quei benedetti 15 mila euro finanziati dalla Pisana e stanziati dal Comune il 6 ottobre 2015 con la determina 157 firmata dall’allora dirigente alla Cultura Gerardo Argentino che ne anticipò altri 15 mila. La determina 157 è stata annullata lo scorso giovedì 19 novembre dall’attuale dirigente alla Cultura Carola Pasquali per presunti violazione di legge ed errore sui presupposti.

Ma si può annullare un atto amministrativo a distanza di 5 anni? E’ la domanda dell’avvocato Mauro Lombardo. Secondo la Legge Madia, no. La norma entrata in vigore il 28 agosto 2015 – due mesi prima della determina revocata – stabilisce un termine ragionevole, comunque non superiore a 18 mesi dall’adozione del provvedimento. A meno che non ci sia un reato, ma non è il caso di Fairyland. Per cui – secondo la Madia – la determina di Argentino avrebbe potuto essere annullata entro aprile 2017. Tuttavia il dirigente Pasquali nella determina 64 di giovedì 19 novembre snocciola 4 sentenze del Consiglio di Stato per giustificare la revoca dell’atto dopo tanto tempo. Sentenze che l’avvocato Lombardo è andato a spulciare per confrontarle con l’atto firmato dalla Pasquali.

In particolare la dirigente alla Cultura cita uno stralcio della sentenza emessa dai supremi giudici amministrativi il 2 novembre 2019. Ma non lo cita in maniera testuale, bensì tagliando singole parole – come “nuovo” e “nuova” – o intere frasi, come “resta predicabile nella sua rigida previsione solo …” e come “che siano, anch’essi,…”. E ancora “Di contro, nel caso di provvedimenti già adottati il termine suddetto…”, “in toto” e “ratione temporis”. Un lavoro sartoriale di “taglia e cuci” che stravolge il senso della sentenza e perfino della legge citate a supporto della revoca dei 15 mila euro richiesti da “Orma”. Soldi pubblici riconosciuti nel Decreto ingiuntivo oggetto di discussione martedì prossimo al Tribunale civile.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - La madre gli nega i soldi per la droga: lui tenta di strangolarla

In realtà, con l’annullamento dell’atto firmato da Argentino l’udienza è slittata: l’organizzatrice di “Fairyland” dovrebbe prima ricorrere al Tar del Lazio per far annullare la revoca firmata dalla Pasquali.

ATTO CORRETTO A PENNA: COSI’ I GRILLINI FANNO CASSA COI SOLDI DELLA REGIONE

Perché l’amministrazione 5 Stelle non intende pagare l’edizione 2014 del “Fairyland”? Perché la dirigente alla Cultura Carola Pasquali ritiene invalida la determina 157 del 6 ottobre 2015? Tutta colpa di quattro “ritocchi manuali” sull’atto firmato dal suo predecessore Gerardo Argentino.

Si tratta di 4 correzioni a penna apposte sul testo per modificare 2014 in 2015. Per essere più chiari, l’atto ufficiale indicava il 2014, ma prima della sua pubblicazione una “manina” aveva corretto la data a penna sovrapponendo un “5” al “4” e ottenendo come risultato 2015. Così il 6 ottobre di 5 anni fa 15 mila euro uscirono dalle casse comunali per finire sul conto corrente dell’associazione “Orma”. Soldi anticipati dal Comune a fronte del contributo regionale da 30 mila euro in entrata e previsti in bilancio dalla giunta Rubeis con la delibera 43 del 14 maggio 2015.

Ma andiamo per ordine. Il 5 agosto 2014 la giunta regionale decise di assegnare 29 milioni di euro per progetti culturali per gli anni 2014 e 2015 e il 30 dicembre ne riconobbe 287.855 a Guidonia solo per l’annualità 2014. Nel frattempo il 20 marzo 2014 – 5 mesi prima del bando regionale – l’associazione “Orma” aveva presentato un preventivo per l’edizione 2014 di “Fairyland” al Comune che il 2 aprile gliene riconobbe 30 mila per il 2014 e altrettanti per il 2013. Soldi comunali. Così dal 16 al 20 luglio l’evento fece il pieno di pubblico in Pineta e pochi giorni dopo gli organizzatori vennero a sapere che il 5 agosto la Regione aveva deciso di concedere finanziamenti.

A quel punto “Orma” presentò la domanda anche alla Pisana per ottenere fondi sia per l’edizione 2014 che per quella del 2015: progetti riconosciuti come validi, tant’è che la Regione concesse 30 mila per il 2014 e 60 mila per il 2015. Finanziamenti che il 14 maggio 2015 la giunta Rubeis con la delibera 43 stanziò nel Bilancio 2015 e che il 29 settembre con la delibera 83 inserì in due diversi capitoli di spesa, 8050/17 relativo ai 30 mila euro del 2014 e 8050/18 per i 60 mila del 2015. Dopodiché il 6 ottobre 2015 l’ex dirigente Argentino firmò due determine: la numero 156 e la 157 per liquidare il 50% dei contributi regionali delle due annualità, 30 mila per il 2015 e 15 mila per il 2014, attingendo dai rispettivi capitoli di spesa previsti dalla giunta.

Passaggi lineari, ma non per il nuovo dirigente alla Cultura Carola Pasquali alla quale i conti non tornano, convinta di dover recuperare anche i 15 mila euro regionali illegittimamente erogati oltre a non dover liquidare i 15 mila – sempre regionali – richiesti da “Orma” a saldo della decima edizione del Festival. Nella sua ricostruzione dei flussi di denaro in uscita dal Comune verso l’associazione, il dirigente conteggia infatti tra i contributi comunali – anziché regionali – perfino i 15 mila euro liquidati con la determina incriminata e annullata.

LEGGI ANCHE  Incendio in casa: muore il proprietario, intossicata la figlia

IL SINDACO: ILLAZIONI ED ACCUSE INFONDATE. L’AMMINISTRAZIONE E’ DA SEMPRE A FAVORE DELL’EVENTO, MA LE REGOLE DEVONO ESSERE RISPETTATE DA TUTTI.

Non è tardata la replica del sindaco di Guidonia Montecelio Michel Barbet. “Respingiamo con forza le accuse degli organizzatori del festival FairyLand, secondo i quali la nostra Amministrazione avrebbe fatto scelte politiche per impedire la realizzazione dell’evento negli scorsi anni – scrive in un comunicato Barbet – Nel luglio 2017 appena insediati ci fu un immediato impegno da parte nostra per risolvere alcuni problemi burocratici che avrebbero potuto impedire l’avvio della manifestazione di quell’anno, cosa che nel pieno rispetto delle norme riuscimmo a fare. E in quell’occasione ci siamo dati appuntamento per i primi mesi del successivo anno per organizzare al meglio le edizioni future”.

“E proprio per progettare assieme il futuro del Festival e di altre manifestazioni- continua il Primo Cittadino – come Amministrazione Comunale abbiamo fornito anche delle linee guida precise sul percorso autorizzatorio che avrebbe dovuto fare chiunque avesse voluto organizzare eventi in città in piena sicurezza (ricordiamo gli alberi crollati in Pineta) e nel rispetto delle norme. Non sappiamo come venisse gestita la questione sicurezza prima del nostro insediamento, ma noi non deroghiamo in alcun modo dalle regole di buona amministrazione e sicurezza per gli organizzatori dell’evento, per chi ci lavora e per tutte le persone che vi partecipano. Inoltre, se i dirigenti comunali legittimamente e sotto la loro responsabilità ci pongono dubbi, anche su atti amministrativi datati come la determina dirigenziale del 2015 che prevedeva il pagamento di 15mila euro agli organizzatori del FairyLand, da noi non ricevono forzature, richieste di chiudere un occhio o favoritismi come probabilmente accadeva in passato”.

“Se tutelare la sicurezza di tutti, gestire la macchina amministrativa con diligenza, serietà, senso di responsabilità ci fa sembrare agli occhi di qualcuno “incompetenti”- conclude Barbet- siamo fieri di esserlo! La competenza non sta nel derogare alle regole e nella leggerezza che troppo spesso in passato veniva applicata e questo vale per tutto. Fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso, restiamo pronti ad accettare e rispettare ogni decisione della magistratura. Nel contempo, per eliminare ogni ombra di dubbio che possa essere una scelta politica ad ostacolare il FairyLand, ribadiamo la nostra totale apertura verso questo festival e i suoi promotori, e ci rendiamo disponibili a supportare l’organizzazione della prossima edizione, sempre nel rispetto delle norme vigenti”.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.