Con una petizione online alcuni movimenti ed associazioni tiburtine hanno presentato alcune proposte per salvaguardare l’Aniene, i quartieri attraversati dal fiume e l’intero Bacino.
Il movimento POLIS Tivoli, la Onlus Ambiente Trasparente, il Comitato Uniti per Villa Adriana, l’associazione Sarà Bellissima e la Primo Maggio, hanno messo nero su bianco delle richieste per “ridare vita al fiume”.
“Le condizioni meteorologiche di questi ultimi giorni – scrivono i firmatari – hanno riversato sul Territorio Laziale e dell’Area Metropolitana di Roma Capitale abbondanti precipitazioni di acqua piovana. Tale situazione ha causato nel quadrante EST della provincia romana notevoli disagi provocando situazioni di difficoltà e di esondazione nel bacino del FIUME ANIENE, in particolare nella parte bassa compresa tra Villa Adriana e Castelverde interessando la zona denominata Albuccione e quella di Corcolle”.
I danni
“L’esondazione ha causato anche l’esigenza di procedere all’evacuazione dei nuclei famigliari residenti nelle aree interessate dal fenomeno ormai rituale.
Si ritiene sia ormai indispensabile procedere ad un completo risanamento del bacino del fiume per sottrarlo al degrado e all’indifferenza istituzionale.
Con il tempo sono state persino chiuse o ostruite le aree di espansione naturale delle acque del fiume persistendo in scelte, assenze, dimenticanze e incompetenze palesi e dannose per l’Ambiente e le Comunità Locali”.
Le richieste
“Chiediamo che il Comune di Tivoli si faccia portavoce di tale indirizzo e si impegni a convocare al più presto possibile un tavolo di discussione operativa, coinvolgendo tutte le Autorità competenti a livello gestionale e istituzionale, onde procedere a :
1) Garantire un dragaggio costante del Fiume partendo da Ponte Lucano;
2) Riqualificare le sponde del Fiume trasformandole in luoghi di condivisione comunitaria;
3) Ripristinare aree di espansione del Fiume al fine di evitare e governare le esondazioni ed i disagi conseguenti, anche utilizzando allo scopo l’area contigua delle Cave;
4) Adeguare gli argini del Fiume;
5) Procedere ad analisi continue delle acque per verificarne i livelli reali di inquinamento;
6) Rivedere i Patti sull’utilizzo delle Acque del Fiume al fine di recuperare le risorse finanziarie a vantaggio delle Comunità Locali ;
7) Ridurre i prelievi delle Acque del Fiume salvaguardandone il volume del flusso e la continuità;
8) Controllare i permessi concessi per l’utilizzo della forza fluviale a fini commerciali;
9) Punire con severità gli sversamenti illegali nel Fiume.
Riteniamo che serva una politica per il fiume e una scelta coraggiosa per porlo al centro di qualsiasi Piano di Sviluppo Locale basato sull’Integrazione e sulla partecipazione attiva dei cittadini e di tutti i portatori di interesse”.