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Aspettativa delle imprese: per 65% tutto il 2021 sarà anno di emergenza

L'indagine è stata condotta dalla Camera di Commercio di Roma e provincia su un panel di 500 aziende. 

La Camera di Commercio di Roma ha elaborato un nuovo report che indaga sull’impatto della zona rossa nel periodo delle festività e che si concentra, soprattutto, sulle aspettative degli imprenditori relativamente al nuovo anno.
L’Osservatorio predisposto dalla Camera di Commercio di Roma sta fornendo, da marzo 2020 a oggi, un costante aggiornamento sull’evoluzione dei fatti, cercando di cogliere il sentimento degli imprenditori e identificando i provvedimenti che meglio si sono prestati a contenere il danno economico subito dalle imprese e studiare strategie utili per il rilancio.

La Camera di Commercio di Roma ha costruito un panel di 500 imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia per valutare l’impatto economico del coronavirus e fornire un costante aggiornamento sull’evoluzione della situazione. Questa indagine è stata somministrata tra il 28 e il 31 dicembre 2020. Le imprese del campione hanno nel 67% dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della provincia di Roma. L’84,6% delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle imprese ha oltre 50 dipendenti.
Questa nuova rilevazione indaga sull’impatto della zona rossa nel periodo delle festività natalizie, ma si concentra soprattutto sulle aspettative delle imprese di Roma e provincia relativamente al 2021, con una domanda specifica anche sull’impatto dei vaccini.
Come emergeva anche dall’indagine precedente, le misure restrittive stanno avendo effetti molto pesanti sull’attività di impresa. La fotografia che ci restituisce l’indagine è, infatti, quella di un tessuto produttivo colpito duramente dalla crisi, e dove la grande maggioranza delle imprese non si aspetta una significativa ripresa dell’attività per il 2021. E anche il vaccino, per quasi la metà delle imprese, non avrà effetti prima del 2022.

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Le misure restrittive stabilite per il periodo delle festività aggravano la situazione economica per due imprese su tre (67% del campione). In particolare, per il 52% delle imprese la perdita è superiore al 20%, per il 10% è compresa tra il 10 e il 20% e per il 5% è fino al 10%. Per il 32% delle imprese non ha effetti significativi, mentre solo l’1% registra un aumento del fatturato.
Il 2021 resterà un anno difficile per i fatturati delle imprese. Per il 49% delle imprese il fatturato continuerà a diminuire.
Mentre il 39% si aspetta una stabilità sui livelli attuali e solo il 12% pensa di registrare un aumento nel 2021. Questi dati restano molto pesanti e non fanno intravedere margini di ottimismo, basti considerare che nell’indagine precedente, svolta a fine novembre, l’85% delle imprese si aspettava una contrazione di oltre il 10% del fatturato nel 2020, con una quota del 30% che indicava una contrazione del fatturato superiore al 50%.

Anche sulla situazione economica generale le aspettative delle imprese sono pessimistiche. Il 65% delle imprese pensa che anche il 2021 sarà un anno di emergenza, il 32% ritiene che ci potrà essere una normalizzazione nella seconda metà del 2021. Solo il 2% pensa che già nel primo trimestre del 2021 l’economia si normalizzerà.
I vaccini contribuiranno a superare l’emergenza sanitaria ed economica , ma per il 44% delle imprese non ci saranno effetti prima della seconda metà del 2021. Per il 48% delle imprese gli effetti si vedranno solo nel 2022.

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“I risultati di questa nuova indagine – afferma Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma – ci danno il segnale reale della situazione e delle aspettative delle piccole e medie imprese del territorio: loro sono la spina dorsale del nostro tessuto produttivo e abbiamo l’obbligo di sostenerle in questa fase così difficile se vogliamo che il Paese rialzi la testa quanto prima. Dobbiamo quindi superare il periodo dei ristori, necessario nell’emergenza, e attuare politiche di sostegno di più lungo respiro e mirate sul piano fiscale, su quello dell’innovazione e sulla messa a disposizione di liquidità necessaria, per tutto il 2021, a reggere la sfida della ripresa. In questo scenario, tutte le Istituzioni devono impegnarsi al massimo perché senza le imprese e senza una vera ripartenza il futuro di tutti resta precario. Le parole del Presidente della Repubblica, nel tradizionale discorso di fine anno sono state, come sempre, non solo condivisibili ma illuminanti e mi permetto di riprendere due concetti secondo me fondamentali. Questo – conclude Tagliavanti – è l’anno della ricostruzione e tutti dobbiamo raddoppiare impegno e sforzi per perseguire questo obiettivo e solo tenendo connesse le responsabilità delle Istituzioni con i sentimenti delle persone si può costruire la fiducia di cui c’è bisogno”.

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