Oltre 70 eventi sismici nell’Adriatico

Il sisma è stato avvertito a Monterotondo e nella Capitale

Sono trascorsi pochi giorni dalla scorsa di terremoto avvertita (sabato scorso) in diverse regioni italiane, tra cui Puglia, Abruzzo, Campania e Lazio (Roma e Monterotondo). Secondo una stima temporanea dell’Ingv, la scossa, di magnitudo tra 5.3 e 5.8, è stata registrata in Adriatico centrale. Dopo il terremoto di magnitudo 5.2 rilevato ieri (sabato 27 marzo) alle 14,57 dagli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) la terra ha continuato a tremare più volte. Le scosse, seppure di entità più lieve, non si sono mai fermate: sono stati registrati oltre 10 terremoti, due dei quali di magnitudo 3.1, per un totale di circa 65 eventi sismici da ieri pomeriggio. Diverse scosse sono state percepite sempre nell’Adriatico, ma a una profondità rispettivamente di 28 e 10 chilometri. Come precisa il Centro allerta tsunami dell’INGV (CAT-INGV) nel messaggio di informazione diramato a seguito del terremoto, nonostante la sequenza sismica nell’Adriatico stia andando avanti, il verificarsi di uno tsunami è ritenuto “improbabile secondo i criteri di stima adottati in ambito internazionale”. Generalmente, secondo gli esperti, si corre il rischio di uno tsunami solo se il terremoto supera la magnitudo di 6 e 6,5.

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