Una sofferta telenovela
È stata un monumento del cinema internazionale ma ora Gina Lollobrigida, 93 anni, avverte il peso della sua memoria.
In compagnia della sua solitudine, non ha intuito che l’uomo cui aveva riposto tutta la sua fiducia, la stava in realtà spogliando dei suoi beni. Almeno questa è la tesi del pubblico ministero della Procura di Roma convinto che Andrea Piazzolla, assistente dell’attrice e già a processo per circonvenzione di incapace, sia l’artefice di un‘”azione predatoria” nei confronti della Lollo.
L’uomo l’avrebbe convinta a firmare tre mandati per vendere oggetti d’arte e preziosi. Tra questi figura “Venere e Amore”, un dipinto di fine ‘700 di scuola francese acquistato da un collezionista parigino.
I beni della Lollo sono andati ad arricchire anche il catalogo di una casa d’aste italiana.
L’interrogativo che si pone è quanto l’attrice fosse consapevole della spogliazione e quanto il Piazzolla l’abbia realmente raggirata. La Procura emetterà presto una sentenza per porre fine alla sofferta telenovela.