Il ricordo di Don Nello del Raso

Al termine della Seconda Guerra mondiale in una città martoriata riesce a costruire un oratorio nel quartiere di San Paolo, dove i ragazzi del luogo trovano il “riparo” mai avuto prima.

Il tempo scorre via sempre velocemente e sono, quindi, passati 41 anni dalla scomparsa di Don Nello del Raso. Il vuoto lasciato dal sacerdote è ancora presente in città, anche perché era un tiburtino autentico. E’ sempre riuscito ad offrire un contributo valido in un periodo certamente non facile per l’intero Paese. Al termine della Seconda Guerra mondiale in una città martoriata riesce a costruire un oratorio, nel quartiere di San Paolo dove i ragazzi del luogo trovano il “riparo” mai avuto prima. Il numero dei giovani sale fino ad essere 1500, impegnati tra attività di studio e sport, ma con lo sguardo rivolto continuamente in direzione del prossimo. Per tanto tempo hanno realizzato giocattoli da vendere per finanziare l’oratorio o da donare ai poveri. Successivamente, Don Nello compra due ettari di terra e nasce così la “Casa del Fanciullo” destinata ad accogliere gli orfani. Impegno, costanza e determinazione trasformano il progetto nel “Villaggio di Don Bosco”. La straordinaria opera di Don Nello del Raso è ancora “viva” nei ricordi dei tiburtini, che non hai mai dimenticato il contributo eccezionale di crescita offerto dal sacerdote. Il tempo, quindi, non ha cancellato l’indelebile legame fra Don Nello e la sua città.

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