‘Vìola il Condordato!’ Su questa argomentazione arriva al governo la richiesta specifica di modificare quel disegno di legge che tanto fa discutere perché individua nell’odio contro gli omosessuali una ragione per essere perseguibili attraverso il codice penale. Il fatto è nuovo, perché i precedenti casi in cui Santa Madre Chiesa aveva fatto opposizione al governo italiano riguardavano una dialettica aperta su questioni etiche. Stavolta invece l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede ha ricevuto la richiesta esplicita di rivedere alcune parti del realizzando dispositivo.
La questione, per come è stata impostata in Santa Sede, riguarda proprio gli accordi tra Stati sanciti dai Patti Lateranensi. Il pensiero della Santa Sede si dice preoccupato perché – lo descrive il Corriere della Sera – gli istituti di formazione cattolica non sarebbero, con la nuova legge approvata, sollevati dall’onere di dare insegnamenti di tolleranza nei confronti dell’omosessualità e di concorrere all’organizzazione di una Giornata contro l’omofobia.
Un fatto inaccettabile per i preti abituati, loro e non altri, a dare la gerarchia dei valori da seguire, tollerare o rifiutare.
Qualsiasi altra delineazione imposta sulle linee comportamentali da adottare consiste in una violazione della libertà di pensiero – dicono esplicitamente in Santa Sede. Quel che c’è di non detto in questa vicenda è che se entrasse a regime questa legge dovrebbe essere messo al bando anche un pezzo di letteratura evangelica di Paolo di Tarso.
Prevedibili le reazioni della politica. Plaude Salvini. Si dice pronto al confronto Enrico Letta. Il segretario PD però mostra di non capire bene cosa significa “confronto” per Santa Madre Chiesa.