Sarà un giudice a decidere
Matteo, diciassettenne fiorentino, non può vaccinarsi contro il Covid perché i suoi genitori non sono d’accordo. Convinti no vax, ritengono che il vaccino sia pericoloso e, per questo, impediscono al figlio di farlo. Il ragazzo, allora, si è rivolto all‘Associazione avvocati matrimonialisti della Toscana per essere sostenuto nella sua scelta autonoma per la tutela della salute personale e di quella pubblica.
Matteo però non può conferire mandato legale, proprio perché minorenne. Potrà però chiedere alla sua scuola di attivare il servizio sociale territoriale per avviare un ricorso innanzi al tribunale competente. Insomma, alla fine sarà il giudice a decidere, ma il percorso è tutt’altro che semplice. Analogamente la procedura potrebbe essere promossa rivolgendosi al Garante dell’infanzia e dell’adolescenza. Altrimenti c’è un’altra strada ancora: l’Ufficio interventi civili della procura minorile che verbalizza la volontà del ragazzo consentendo di chiedere l’apertura di un procedimento presso il tribunale per i minorenni.
In ogni caso sarà solo il giudice a poter risolvere il conflitto.
Matteo è solo uno dei tanti pronti a scontrarsi con padri e madri contrari alle vaccinazioni. I casi sono molti e a volte restano isolati nelle mura di casa. Ma lo studente fiorentino è un tipo grintoso e ha deciso di andare oltre, arrivare fino al Presidente della Repubblica, se necessario.