Fns Cisl Lazio: “Chiediamo più unità di Polizia Penitenziaria”

"Le assunzioni previste non sono sufficienti a sanare il personale andato in quiescenza ne ad assicurare una regolare fruizione dei diritti delle lavoratrici e lavoratori"

La Fns Cisl LAZIO in una recente indagine registra che nella Regione Lazio servono almeno 600 unità di Polizia Penitenziaria in più al fine di coprire le difficoltà attuali, occorre maggiore attenzione da parte del Dipartimento amministrazione Penitenziaria – dichiara la Fns -oltre al fatto che la Ministra Cartabia si deve adoperare affinché siano programmate più assunzioni perché quelle previste non sono sufficienti a sanare il personale andato in quiescenza ne ad assicurare una regolare fruizione dei diritti delle lavoratrici e lavoratori della Polizia Penitenziaria.

REMS / Se è vero che  vi è stato il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (O.P.G.) e le persone, meglio dire gli internati, sono stati trasferiti nelle Residenze di Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) e quindi non più in carico all’Amministrazione Penitenziaria , è vero che l’ Accordo della Conferenza Unificata (26 febbraio 2015) Superamento OPG e cd “Regolamento REMS prevedere ancora alcune competenze su tali internati da parte dell’Amministrazione Penitenziaria.

La FNS CISL  rimane convinta che serve sostenere l’esigenza di adeguamento delle norme di legge che – ad oggi – sono quelle che causano le maggior criticità gestionali nei penitenziari riguardo alla gestione post riforma degli OPG, norme inadeguate che hanno portato l’Amministrazione Penitenziaria a dover aprire tante micro strutture interne ai carceri per gestire detenuti con disturbi psichiatrici.

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La riforma ha inteso affermare l’inconciliabilità della gestione di quei soggetti così problematici in ambito penitenziario, destinando così la precedente utenza degli ex OPG nelle nuove REMS. Le REMS, preposte ad ospitare dal 2015 gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi provenienti dagli ospedali psichiatrici giudiziari e dalle case di cura e custodia, sono di esclusiva competenza sanitaria, poiché di pertinenza del Dipartimento di Salute Mentale delle ASL di competenza. Purtroppo queste ultime non hanno retto il peso dei numerosi casi da gestire, anche perché insufficienti negli spazi, nelle capienze numeriche, nelle dotazioni di tutte quelle professionalità specialistiche che occorrerebbero.

*Siamo comunque  scettici su quanto affermato dalla Ministra CARTABIA  circa il fatto che oltre al  coordinamento interministeriale*, sono ripresi i tavoli di lavoro con Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, e un altro sulla sanità penitenziaria presso la Conferenza Stato regioni. Poiché restano le aggressioni al personale di polizia penitenziaria  da parte di detenuti psichiatrici, il problema delle REMS non riguarda l’Amministrazione Penitenziaria e tantomeno il personale dato che le competenze sono esclusivamente delle ASL .

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Occorre certamente modificare la legge sulle REMS perché, cosi come scritta, perché a rischiare sono sempre e  solo il personale di Polizia Penitenziaria e  i dirigenti.

Per la Fns Cisl Lazio tali detenuti non devono stare in carcere ma in strutture ospedaliere idonee-non vigilati dalla penitenziaria, e qui che politica e le ASl sono assente cioè fanno finta di nulla – come se il problema non esistesse . Occorre Implementare i posti nelle REMS e questa competenza è esclusiva delle Regioni.

proprio ieri l’ennesima aggressione avvenuta ala CC di Regina Coeli dove al collega sono stati prescritti 15 giorni di prognosi dal pronto soccorso

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