Si ricominci a parlare di lavoro!

Sindacati in tre grandi piazze italiane contro la fine del blocco dei licenziamenti nel silenzio del dibattito politico

Tra i pericoli che corriamo in questa fase quello che non è sufficientemente preso in conto scatta il primo luglio. In una sinistra presa da battaglie civili a costo zero per il bilancio dello Stato, la continuazione per quattro mesi del blocco dei licenziamenti, richiesta dai sindacati, si pone come momento vertenziale del dibattito.

In prima linea Landini nella manifestazione di Torino. L’incisività di Landini, oramai Ultimo dei Mohicani, rischia l’isolamento nel dibattito che ha sempre “ben altro” da proporre. La lotta dei più deboli, visti però come classe forte, come emancipazione crescente, come capacità di cambiare, è oramai relegata alle stori del Novecento o alle vertenze strettamente sindacali.

In termini valoriali ne parlano solo il Papa e le associazioni di volontariato. Si dirà: Landini per professione parla di diritti dei lavoratori. Vero. Ma è anche vero che se non lo fa nessuno non c’è compagine politica che abbracci questa battaglia. In questa fase in cui i riflettori sono tutti sulla variante Delta e sui successi del Recovery Fund, Landini riporta ad un tema centrale: la fine del blocco dei licenziamenti. E fa una richiesta netta a cui tutto l’arco parlamentare e il governo debbono rispondere senza cincischiare: “chiediamo qui oggi che ci sia la proroga del blocco dei licenziamenti. Chiediamo che il governo faccia questo atto di attenzione verso il mondo del lavoro. È il momento di unire non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali” – riferisce l’Ansa.

Lo ha detto oggi a Torino durante una delle tre manifestazioni nazionali in difesa del lavoro.

E forse, in maniera diretta o indiretta, le risorse che arrivano dall’Unione Europea dovrebbero servire a scongiurare questa eventualità: quella di trasformare la crisi pandemica in un’occasione per alcune grandi imprese di effettuare modificazioni di gestione che lasciano fuori tante unità operative.

È un tema vivo di questa fase. Non può essere lasciato alle rivendicazioni del sindacato.

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