L’Italia non ha una normativa sui prodotti antisepsi. È l’alert lanciato dai professori Nicola Petrosillo e Matteo Mori al convegno organizzato oggi nella Sala Capranica dall’Osservatorio Sanità e Salute.
Eppure ridurre le emorragie, i casi di infezione grave o lieve, debbono essere gli obiettivi importanti per il nostro sistema sanitario.
L’abbattimento delle infezioni da ferita – è stato detto dall’OMS – è uno dei traguardi irrinunciabili per i sistemi sanitari evoluti.
Un decorso post operatorio con problemi di sepsi costa almeno il doppio al sistema sanitario che deve gestire la nuova problematica del paziente. Eppure oggi – ha detto il professor Francesco Scaglione – ci sono soluzioni farmacologiche per bloccare il fluido di sangue in uscita ed evitare i coaguli. Decisiva – ha detto Giovanni Muriana – l’adeguatezza della sala operatoria.
In sostanza la spesa sanitaria deve prevedere l’acquisizione di nuovi presidi medici, poco costosi, adottati ancora dalla minoranza degli ospedali in Italia per anticipare le soluzioni a indesiderati decorsi post-operatori.