Secondo alcuni esperti di storia contemporanea tutto inizia con la strage di Portella della Ginestra nel 1947, quando il nostro Paese comincia un lungo e drammatico cammino contraddistinto da massacri, omicidi e depistaggi. L’escalation criminale avviata dopo la seconda guerra mondiale, non si esaurisce con le stragi di Capaci e via D’Amelio, perché otto giorni dopo la tragica fine del giudice Paolo Borsellino viene assassinato il 27 luglio del 1992 da Cosa Nostra, il commissario dell’anti-racket Giovanni Lizzio. Dietro questi crimini per taluni si cela la Falange Armata. Esattamente dopo dodici mesi il nostro Paese è colpito da tre auto bomba esplose quasi simultaneamente dopo le 23.15: una a Milano, nei giardini di Via Palestro, dove periscono sei persone (quattro vigili del fuoco, un vigile urbano e un immigrato marocchino); due a Roma, rovinando gravemente la Chiesa di San Giorgio al Velabro e la Basilica di San Giovanni in Laterano. Ancora una volta, dopo queste vicende, compare l’ombra della misteriosa sigla.

Il giorno della Falange Armata
In Italia, il 27 luglio del 1992 e del 1993 la misteriosa sigla semina il terrone
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