Il rischio Covid
Ad Haiti gli ospedali non sono più in grado di ricevere nuovi feriti. Il terremoto che ha devastato sabato scorso l’isola caraibica ha ucciso almeno 1.300 persone e ne ha ferite più di 6mila, distruggendo case e lesionando edifici pubblici, scuole e chiese.
In questo Paese, il più povero dell’emisfero occidentale, le strutture sono costruite per resistere agli uragani, non ai terremoti. Mentre i geologi non possono prevedere le prossime scosse, i meteorologi preannunciano proprio per queste ore la tempesta tropicale Grace con vento forte, pioggia e inondazioni.
Al momento il bilancio è provvisorio. L’epicentro del sisma, 7,2 della scala Richter, è stato a nordovest dell’isola, a 125 chilometri dalla capitale Port-au-Prince ma gli effetti si sono fatti sentire fino in Giamaica.
Haiti, che doveva ancora riprendersi dal terremoto del 2010 e dall’uragano Matthew del 2016, è stata colpita nel momento più vulnerabile, tra l’instabilità politica dopo l’assassinio del presidente Jovenel Moise, la guerra tra bande, la malnutrizione infantile e la pandemia Covid per la quale sono arrivate dalle Nazioni Unite solo 500 mila dosi di vaccino. Molti feriti rischiano di morire proprio a causa dell’infezione.