Il politicamente scorretto di Zerocalcare è un successo

I politically correct, si chiedono come possa aver conquistato un vasto pubblico un cartone animato in romanaccio con qualche bestemmia e fiumi di parolacce.

Spassosa, irriverente e divertente. La sua serie animata “Strappare lungo i bordi”, attualmente è il titolo più visto su Netflix, ha entusiasmato i fan di Zerocalcare (Michele Rech fumettista italiano) e non solo. Le sei puntate dell’attesa serie oltre ad aver appassionato i millennial ha fatto sobbalzare dalla poltrona tutti gli osservanti del politically correct. L’artista prende di mira L’attimo fuggente, Harry Potter e Il trono di spade, passa a vicende drammatiche ricordando con “cautela” le stragi di Falcone e Borsellino e tira in ballo anche Adolf Hitler. Naturalmente, i politically correct si chiedono come possa aver conquistato un vasto pubblico un cartone animato in romanaccio con qualche bestemmia e fiumi di parolacce. In ogni puntata del cartoon insieme a Zerocalcare trova posto l’Armadillo, che rappresenta la sua coscienza. Guardando la serie tv ideata dal fumettista romano (una puntata dura circa quindici minuti) il telespettatore ha l’impressione di percorre una via di fuga all’insegna della leggerezza e del divertimento. In realtà, si tratta solo di una sensazione errata perché perché Strappare lungo i bordi fra una risata ed una parolaccia tratta di ludopatia, solitudine, sogni svaniti, desideri irrealizzabili, scontri generazionali e conflitti giovanili.

FGI

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