TIVOLI – Niente botti, a Capodanno soltanto stelle filanti

Il sindaco Giuseppe Proietti ha firmato l’ordinanza: da domani, sabato 18 dicembre, fino a tutto il 6 gennaio 2022 divieto assoluto di vendita e utilizzo di rauti, petardi e simili con effetto scoppiante, crepitante o fischiante. Per chi sgarra, multe da un minimo di 25 euro a un massimo di 500

Fontane e bengala, bottigliette a strappo lanciacoriandoli o scintillanti e simili, fontane per torte, petardini da ballo, bacchette scintillanti, trottole, girandole e pallone luminose.
E’ l’elenco dei fuochi d’artificio consentiti per il Capodanno 2021 a Tivoli. Ha stabilito così il sindaco Giuseppe Proietti nell’ordinanza numero 479 firmata ieri, giovedì 16 ottobre, e in vigore da domani sabato 18 dicembre fino a tutto il 6 gennaio 2022.
Il sunto è che quest’anno a Tivoli sarà vietato sparare i tradizionali botti di Capodanno, fatta eccezione per le stelle filanti, le uniche non nocive alla salute delle persone e degli animali.
Il provvedimento stabilisce nell’arco dei venti giorni indicati il divieto di vendita in forma ambulante di ogni tipo di fuochi d’artificio, in particolare di quelli con effetto scoppiante, crepitante o fischiante, tipo rauto o petardo.
Il sindaco ha imposto inoltre il divieto di utilizzo dei botti sia in luogo pubblico che privato. E a proposito dei luoghi privati, dalle ore 20 del 31 dicembre fino alle 7 del primo gennaio 2022 – quindi durante la notte di Capodanno – è vietato l’utilizzo dei fuochi non posti in libera vendita senza la licenza, allo stesso modo chi ha disponibilità di aree private, finestre, balconi, solai, luci e vedute non può consentirne l’uso a chiunque e l’effettuazione degli spari vietati.
L’ordinanza stabilisce inoltre il divieto di cedere a qualsiasi titolo, usare o portare con sé nei luoghi pubblici, special modo nei parchi, giardini e aree verdi, o aperti al pubblico, materiale esplodente, di qualsiasi categoria ai minori di 18 anni e privi della carta d’identità.
Le violazioni alle prescrizioni, ove il fatto non costituisca reato, saranno punite con una sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 25 euro a un massimo di 500.

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