Nel giorno della festa della Befana, uno spettacolo insolito è apparso nel Parco Arcobaleno.
Erano passate da poco le 14:00 quando una donna, apparentemente sulla quarantina, mostrando una spiccata agilità e sprezzo del pericolo, si è arrampicata con i suoi stivali “da città” a circa tre metri d’altezza su uno degli alberi del Parco Arcobaleno.
Non era un albero qualsiasi, era un albero di cachi, ormai spoglio delle foglie, dove nell’estremità settentrionale erano rimasti all’incirca 6 o sette esemplari di frutta, che la donna non ha voluto lasciarsi sfuggire, prima che cadessero a terra. Intorno all’albero, c’era già, infatti, più di un frutto caduto.
Nel frattempo, davanti al bar del Centro Anziani c’erano tre uomini che osservavano, quasi divertiti, la scena. Erano Silvano Martini, un ex muratore 83enne nato nel quartiere Pratone, e Fedele Albanese, un 81enne ed ex falegname. Il secondo ha affermato: “Non è la prima volta che vedo persone dedite alla raccolta dei cachi (che compaiono sugli alberi intorno a novembre) nel Parco Arcobaleno. Una volta un uomo ha raccolto di circa due cassette di frutta“, realizzate sempre grazie ai fecondi alberi di cachi del parco eretino.