Zelensky vuole più armi

"Quelle ricevute in una settimana ci bastano per venti ore"

Le armi che gli alleati occidentali forniscono all’Ucraina “in una settimana ci durano per 20 ore“, per questo siamo costretti a “riutilizzare gli equipaggiamenti sottratti ai russi“. E’ lo sfogo di Volodymyr Zelensky.

Il presidente ucraino ha rivolto un ennesimo appello in particolare all’Europa, in video collegamento da Kiev con i leader dei Paesi nordici e baltici della Joint Expeditionary Force radunati a Londra dal premier britannico Boris Johnson. “Aiutandoci, aiuterete voi stessi“, ha insistito Zelensky per poi aggiungere accorato: “Sapete di quali armamenti abbiamo bisogno, lo sanno tutti“.

Ma è giusto o no inviare le armi?

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L’ex premier Romano Prodi in un intervento a Bologna ripreso da Dire.it ha sostenuto che “l’Italia non aveva alternative”. “È giusto fornire armi all’Ucraina?“, ha risposto Prodi – “Non è che sia ‘giusto’, ma cosa si poteva fare di diverso? Non è mai giusto portare armi, è stata una costrizione degli eventi. Sul fatto che si dovesse lavorare prima, perché questo non avvenisse, non c’è dubbio

Questa guerra, tragica e orrenda, è una guerra che sembra limitata geograficamente, ma già tocca tutto il mondo. Nell’economia, nel riarmo, in tutto. Questa guerra può essere risolta solo con un accordo tra Cina e Usa“, ha detto Prodi, “C’è poco da fare, anche se possiamo ancora sperare che possa essere l’Europa a farlo. In questo momento, possono farlo Cina e Usa e possono farlo anche per interposta persona, incaricando un altro Stato. È l’unica prospettiva che noi abbiamo di fronte”. In questo senso, l’incontro di Roma oggi tra Cina e Usa “non era ad altissimo livello, come tipo di partecipanti, ma ci si deve accontentare e bisogna procedere nel cammino un passo alla volta“.

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