GUIDONIA – Stadio pagato due volte, dopo 53 anni il Comune non risulta proprietario

Incaricato un notaio per trascrivere in Conservatoria l’acquisto del terreno sul quale è costruito il campo sportivo di Montecelio

Immaginate di essere titolari di un’azienda, di acquistare un terreno pagandolo regolarmente e di costruirci uno stadio sopra. Immaginate anche che nessuno dei vostri dipendenti si sia mai preoccupato di registrare l’atto, che a distanza di mezzo secolo gli eredi del venditore rivendichino la proprietà e che i nuovi dipendenti liquidino la somma richiesta.

Questa non è una storia di fantasia, anche se sembra liberamente ispirata ad un film di Totò. E’ una storia vera, una storia che può capitare soltanto al Comune di Guidonia Montecelio.

Soltanto il 2 marzo scorso, infatti, l’amministrazione comunale ha affidato al notaio Francesco Maria De Iorio un incarico da 2.928 euro per la Registrazione e la trascrizione presso la Conservatoria dei registri immobiliari del contratto di acquisto per tre milioni di vecchie lire del terreno sul quale fu costruito lo stadio comunale “Fiorentini” di Montecelio.

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Si tratta di un atto stipulato non proprio l’altro ieri, bensì il 14 maggio 1969: esattamente 53 anni fa. A sottoscriverlo furono l’allora Segretario comunale Giuseppe Borghese e il latifondista guidoniano Francesco Sinibaldi, compianto padre di Vilma proprietaria dell’Aquapiper.

La mancata trascrizione dell’acquisto lo scorso 12 gennaio è costata in primo grado una condanna per danno erariale della Corte dei Conti all’ex dirigente all’Urbanistica Umberto Ferrucci e all’ex dirigente al Bilancio Gilberto Pucci: il primo dovrà risarcire al Comune 46.200 euro, il secondo 30.800 per ripianare l’ammanco di 110 mila euro che il 5 maggio 2014 vennero liquidati a Vilma Sinibaldi.

Sulla scorta di una relazione notarile che attestava la proprietà della Sinibaldi, i due ex dirigenti liquidarono la somma. Secondo la Corte dei Conti Ferrucci avrebbe dovuto svolgere ulteriori e più approfondite indagini sul diritto di proprietà vantato dalla Sinibaldi, non limitandosi a controllare la visura catastale, ma effettuandone anche una storica.

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A parere dei magistrati Ferrucci avrebbe inoltre dovuto verificare le eventuali pratiche presenti agli atti del Comune.

L’ex dirigente ha evidenziato che l’unico documento valido è la certificazione della Conservatoria dei registri immobiliari, dalla quale emerge che tuttora la titolarità dello stadio di Montecelio è di Vilma Sinibaldi, per cui non poteva sapere che ben quarantacinque anni prima il terreno era stato acquistato dal Comune.

Una spiegazione che ai magistrati non è stata sufficiente.

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