GUIDONIA – “Pisano”, 5 milioni di euro per la scuola costruita sul lago

Bandita la gara per demolire e ricostruire un’ala dell’istituto tecnico costato sette miliardi di lire: un’opera pagata due volte

I lavori dureranno 700 giorni e costeranno alla Comunità europea 5 milioni 170 mila euro.

Così torna a nuova vita l’istituto tecnico commerciale, turistico e per geometri “Leonardo Pisano” di via dei Platani a Guidonia, un plesso costruito negli anni Novanta su un terreno argilloso dove una volta c’era un lago per una cifra pari a sette miliardi delle vecchie lire.

Lo ha stabilito venerdì 30 dicembre la Città Metropolitana di Roma Capitale con la determina numero 4267 – CLICCA E LEGGI LA DETERMINA - firmata dal dirigente del Dipartimento Politiche Educative ed Edilizia Scolastica Federico Monni.

Con l’atto viene approvato il progetto esecutivo per la demolizione parziale e la realizzazione di un nuovo padiglione e viene bandita una gara d’appalto da assegnare secondo il criterio di aggiudicazione del minor prezzo.

L’intervento è interamente finanziato dall’Unione Europea con fondi erogati al Ministero dell’Istruzione nell’ambito del Piano nazionale per la ripresa e resilienza (PNRR).

INAUGURATO NEL 1997, NEL 2000 I PRIMI SEGNI DI CEDIMENTO

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Abbandonati al camposanto, tre cuccioli salvati dalle Guardie Zoofile

L’istituto “Pisano” fu progettato nel 1987 e collaudato a settembre del ‘94. Trenta aule, 10 per piano, 8 laboratori, un auditorium e una palestra.

Il plesso fu realizzato dalla società Go.su di Roma, di Maria Gabriella e Gianfranco Goretti.

La direzione dei lavori fu affidata all’ingegner Enrico Saletnich, il direttore di cantiere era Giorgio Odoardi.

Il taglio del nastro avvenne a settembre del 1995.

Due anni dopo, la palestra cominciò a mostrare i primi segni di cedimento: il terreno su cui poggiava si era abbassato, determinando problemi statici alla struttura che iniziò a inclinarsi come la Torre di Pisa.

Porte e finestre fuori squadro, crepe larghe fino a dieci centimetri sui muri perimetrali: nel 2000 i vigili del fuoco la dichiararono per la prima volta inagibile.

Da lì a breve anche l’ala destra adiacente iniziò a mostrare un aggravamento del quadro fessurativo e il 21 ottobre 2003 i vigili del fuoco la transennarono per inagibilità.

Un mese dopo – era il 22 novembre 2003 – stessa sorte toccò anche all’atrio e all’auditorium.

LEGGI ANCHE  Vortice ciclonico, weekend di pioggia e neve

Per i 560 studenti, lezioni pomeridiane nel liceo scientifico “Majorana”, all’istituto tecnico “Volta” e nell’ex istituto privato Pertini di Colle Fiorito.

MARIO CIONI, UN DISASTRO ANNUNCIATO IN CONSIGLIO COMUNALE

Perché il terreno su cui poggiava la scuola si era abbassato?

Semplice: il plesso fu costruito in un’area agricola di 25.628 metri quadrati dove fino a quarant’anni prima sorgeva l’antico Lago dei Tartari.

Area individuata dalla Provincia di Roma col benestare dell’amministrazione comunale del sindaco Giovan Battista Lombardozzi.

Il 25 maggio 1988 la proposta della nuova scuola approdò in consiglio comunale e fu approvata.

L’unico grido di allarme fu sollevato dal compianto Mario Cioni: il consigliere di minoranza dei Verdi fece notare che il travertino di quell’area non era abbastanza consistente per sostenere un fabbricato di quel genere.

Anche quella, come la maggior parte delle denunce pubbliche di Cioni, cadde nel nulla.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.