TIVOLI – Nella Villa di Adriano operazione “lifting” per gli specchi d’acqua

Dopo oltre 40 anni saranno svuotati e ripuliti il Canopo, il Pecile e il Teatro Marittimo

Manutenzione straordinaria per i bacini idrici di Villa Adriana. Il Canopo, il Pecile e il Teatro Marittimo saranno svuotati dall’acqua e dalla fanghiglia, restaurati dove necessario, e poi nuovamente riempiti. Recuperati e attivati negli anni 50 sono stati svuotati solo una volta, intorrno al 1980. Dopo oltre 40 anni la nuova operazione di “lifting” per le amate vasche dell’imperatore Adriano.

Le operazioni – volute dall’istituto Villae – sono partite questa mattina, lunedì 17 aprile. L’intervento è finalizzato alla bonifica e alla valorizzazione dei complessi archeologici, nel rispetto della fauna presente. Si procederà infatti allo svuotamento di una vasca alla volta proprio per permettere il travaso dei pesci. Cigni e tartarughe, invece, sono già stati trasferiti da qualche anno in ambienti più consoni.

Lo svuotamento

“La manutenzione straordinaria permette, dopo quasi mezzo secolo, di ispezionare i bacini, eliminando i depositi accumulatisi negli anni sul fondo, ripristinando l’impermeabilizzazione delle superfici e mettendo in sicurezza i resti dei rivestimenti antichi conservati ancora in situ, in un’ottica di tutela e mantenimento dell’integrità materiale, dell’efficienza funzionale e soprattutto dell’identità di questi luoghi simbolo del sito Unesco”, riporta una nota di Villae. L’aspetto attuale di tali aree è infatti il risultato degli scavi effettuati nel Novecento. Il Canopo era completamente interrato.

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Nel decennio 1950-60, infatti, grandi cantieri di scavo e restauro, finanziati dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, rinnovarono il volto dell’area archeologica. Le concomitanti scoperte presso il Canopo, con la messa in luce della lunga vasca conclusa dal Serapeo e il ritrovamento sul fondo dell’importante ciclo statuario che ne costituiva l’arredo scultoreo, permisero di recuperare uno dei complessi più famosi della villa tiburtina.

Il restauro della vasca, la ricostruzione del colonnato nella porzione settentrionale, il posizionamento lungo i bordi di copie delle sculture appena rinvenute e il ripristino dell’acqua, che coinvolse anche il Pecile e il Teatro Marittimo, condussero ad una vera e propria rivoluzione nella percezione della villa, percorsa da profondi cambiamenti che indussero a ripensare il percorso di visita aprendo la strada al suo immenso successo turistico.

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La Villa d’acqua

L’elemento idrico – commenta il direttore delle VILLÆ, Andrea Bruciatiè connotativo del paesaggio di Villa Adriana e il coraggioso intervento di Salvatore Aurigemma nel dopoguerra ha saputo ribadire il valore costitutivo del sito, inteso dallo stesso Raffaello come villa d’acqua. La tutela e la valorizzazione dell’area archeologica passano dall’intervento sui bacini, che prelude ad uno studio sulle possibilità di reimmissione dell’acqua in altri spazi del sito, per rafforzarne gli aspetti identitari. Questa è un’occasione unica per i nostri ospiti perché dopo quarant’anni consente di scoprire il lato nascosto della villa e in prospettiva di arricchire eccezionalmente l’esperienza di visita, nonché di recuperare preziosi elementi di conoscenza del complesso adrianeo.

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