TIVOLI – Massacrato a calci in faccia, identificato il secondo aggressore

Omicidio Castellaccio, indagine top secret dei carabinieri: il cerchio si stringe

Il primo era stata identificato e denunciato a piede libero subito dopo il pestaggio.

Ora c’è un secondo indagato per la morte di Alessandro Castellaccio, il 40enne di Tivoli deceduto dopo 5 giorni di agonia al policlinico Umberto I di Roma dopo essere stato massacrato a calci in faccia domenica pomeriggio 18 giugno nel Centro storico della città (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Secondo le prime informazioni raccolte dal quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv, nei giorni precedenti al decesso gli investigatori hanno identificato uno dei presunti aggressori, anche lui a piede libero.

Si tratta di Ion V., 38enne romeno, anche lui residente a Tivoli Centro, come il 42enne Aurel C., l’uomo col quale Alessandro Castellaccio aveva avuto una lite per futili motivi degenerata in un pestaggio di gruppo.

Sulle indagini vige il massimo riserbo da parte della Procura di Tivoli, per questo le informazioni escono col contagocce.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Condannati Bonnie e Clyde, erano l’incubo degli ottici

Entrambi i romeni sarebbero stati iscritti nel registro delle notizie di reato con l’ipotesi di tentato omicidio. Ipotesi destinata ad essere riqualificata in omicidio dopo il decesso di Alessandro Castellaccio.

Le indagini degli investigatori proseguono per individuare gli altri componenti del branco che ha ridotto in fin di vita il 40enne tiburtino, successivamente deceduto in ospedale.

Domenica pomeriggio 18 giugno i militari dell’Arma erano infatti immediatamente intervenuti in piazza Codro Benedetti, lo slargo adiacente a via Domenico Giuliano e alla chiesa di Sant’Antonio Abate.

Secondo le testimonianze raccolte, intorno alle ore 18 Alessandro Castellaccio era arrivato alle mani con Aurel C. e nella scazzottata il 40enne italiano aveva avuto la meglio sul 42enne romeno.

Ma quella che sembrava una discussione tra due persone destinata a finire lì, si era improvvisamente trasformata in un pestaggio di gruppo.

Castellaccio era stato aggredito, scaraventato sul selciato e abbandonato in un lago di sangue.

LEGGI ANCHE  "Chiedi chi era Ago", Mauro de Cesare presenta il libro sul Capitano della Roma

Gli operatori sanitari del 118 lo avevano rinvenuto in gravi condizioni e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Evangelista”.

Tre costole fratturate. Il setto nasale rotto. Fratturate anche mascelle, mandibole e l’orbita dell’occhio sinistro. Una vasta emorragia cerebrale.

Condizioni talmente gravi che i medici di Tivoli lo avevano fatto trasferire al policlinico Umberto I di Roma, dove Alessandro Castellaccio è stato ricoverato e sedato in coma farmacologico per 5 giorni, fino al decesso.

La Procura di Tivoli ha disposto l’esame autoptico sulla salma della vittima.

Le indagini dovranno accertare le eventuali responsabilità dei due indagati e identificare eventuali altri aggressori.

Al momento dell’individuazione da parte dei carabinieri, Aurel C., in evidente stato di alterazione psicofisica e con alito aromatico, ha giurato di essere stato malmenato dalla vittima ma di non conoscere gli altri autori del pestaggio mortale.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.