La scorsa settimana si sono incatenati davanti al Dipartimento Patrimonio e politiche abitative del Campidoglio, in Largo Giovanni da Verrazzano, per portare avanti la loro strenua battaglia contro la messa in vendita delle case nelle quali vivono dal 1975 (link all’articolo precedente). Sono gli inquilini delle palazzine di via Salaria 142, i cui alloggi sono finiti all’asta in seguito al fallimento della società che li deteneva.
Gli sfortunati abitanti sono decisi a proseguire ad oltranza nella protesta per evitare di essere nuovamente trasferiti dalle loro abitazioni come accaduto mezzo secolo fa.
La protesta
Dopo giorni di mobilitazione, durante i quali hanno avuto al loro fianco i sindacalisti della Asia Usb, gli inquilini sono finalmente stati ricevuti dall’assessore Tobia Zevi. Nel corso dell’incontro la delegazione degli affittuari, accompagnata da rappresentanti di Asia-Usb e dall’avvocato Fabio Grimaldi, ha appreso dell’impegno del Campidoglio di chiedere la sospensione dell’asta per una durata di due anni, con l’obiettivo di trovare – in questo lasso temporale – una soluzione vantaggiosa per le famiglie. Per questo gli inquilini hanno espresso la volontà di partecipare all’incontro tra i Comuni (Roma e Monterotondo) e la società che si occupa dell’asta.
Le richieste del sindacato
Asia Usb ha ribadito la richiesta che sia il Comune di Roma ad acquistare gli immobili.
“Deve essere escluso lo spostamento delle famiglie. Chiediamo al Dipartimento Patrimonio e politiche abitative di partecipare all’asta attraverso la manifestazione di interesse pubblico da parte del Comune di Roma all’acquisto delle case” spiegano i sindacalisti dell’Usb.
“Proprio in questa direzione sembra aprirsi uno spiraglio o quantomeno delle possibilità concrete, ma rimane comunque troppo poco per cantare vittoria. La sospensione di due anni delle aste è un buon passo in avanti, ma ovviamente non basta.
Siamo arrivati alla mobilitazione di questa mattina proprio per chiedere un impegno politico convinto all’Amministrazione Gualtieri. Un ulteriore incontro – ottenuto solo grazie alla caparbietà degli inquilini – è stato fissato per il 4 luglio”. (F.L.)