GUIDONIA – Rapina al mini market bengalese, arrestati Bonnie e Clyde all’italiana

Dopo le indagini della Polizia l’uomo e la donna sono finiti a Rebibbia

Erano entrati nel locale come due clienti qualsiasi. Lei aveva prelevato una bottiglia di birra da frigoriferi, lui controllava la situazione attendendo il momento giusto per mettere in atto il piano.

Così 13 mesi fa a Guidonia una coppia di italiani aveva rapinato un negozio di alimentari gestito da cittadini del Bangladesh, minacciando la cassiera con un coltello.

Mercoledì 12 luglio gli agenti del Commissariato di Tivoli-Guidonia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di D. A., 42 anni, con precedenti per minacce e lesioni, e della presunta complice M. V. di 35: i Bonnie e Clyde all’italiana dovranno rispondere, in concorso, di una rapina aggravata con la minaccia di un coltello e di una bottiglia di vetro avvenuta nel giugno 2022 presso un mini market di Guidonia Montecelio.

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Le indagini dei poliziotti hanno consentito l’individuazione dei presunti autori della rapina, a carico dei quali sono stati raccolti numerosi indizi di colpevolezza che hanno consentito al Pubblico Ministero della Procura di Tivoli di richiedere l’emissione di una misura cautelare detentiva.

“I presupposti della richiesta – spiega la Procura di Tivoli in un comunicato stampa – e considerato il “pericolo di reiterazione, sulla base delle modalità del fatto, particolarmente allarmante anche perché commesso con armi” sono stati confermati dal Tribunale del Riesame ed in ultimo, dalla Suprema Corte di Cassazione. Il 7 luglio scorso, infatti, la Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dai legali dei due imputati avverso la misura restrittiva in carcere”.

“L’episodio – spiega ancora la nota della Procura di Tivoli – aveva suscitato particolare allarme nella comunità tiburtina per il modus operandi utilizzato dei rapinatori, che “dopo un ingresso tranquillo con prelievo di una bottiglia dal frigorifero, evidentemente per sorprendere la negoziante ed anche verificare la ricorrenza delle minime condizioni di sicurezza per commettere la rapina, palesemente programmata in anticipo”; questo quanto si rileva nel provvedimento del Tribunale del Riesame – atteso che “ferma è stata la risoluzione criminosa, nonostante la reazione della negoziante”, che con coraggio ha tentato di opporsi all’azione predatoria”.

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