L’autunno è arrivato e sta facendo la voce grossa. In alta quota le temperature sono già scese sotto lo zero e sulle vette più alte è già caduta la prima neve. Le folte chiome di faggi, querce, castagni iniziano dunque a perdere le loro foglie. I meravigliosi boschi appenninici però, prima di spogliarsi del tutto, offrono uno degli spettacoli naturali più affascinanti: il foliage.
Le foglie, avviate verso la fase finale del loro ciclo vitale, assumono tonalità calde. La tavolozza dei colori da cui madre natura attinge cambia radicalmente: le tonalità calde prendono il posto delle tonalità di verde. Il foliage avviene nelle foreste e nei boschi di tutto il mondo e, naturalmente, anche nel Parco di Simbruini. È un avvenimento che gli appassionati attendono con trepidazione.
Le chiome delle querce, degli aceri e dei faggi si tingono di colori accesi e riempiono di emozioni gli occhi dei visitatori, che possono quindi osservare il variopinto mutamento delle foglie da un punto di vista privilegiato, in un parco di ben 30.000 ettari e di numerosi differenti ambienti botanici.
La faggeta del Parco dei Simbruini è una delle più estese d’Europa (circa 22.000 ettari) che si colora di toni che vanno dal rosso al giallo, dall’arancio al marrone. È proprio grazie a questa atmosfera suggestiva che l’autunno diventa uno dei momenti più tranquilli per immergersi in questi paesaggi mozzafiato.
Gli altopiani carsici che imbiondiscono e si stagliano come strisce dorate contro l’azzurro terso del cielo e, nelle poche zone dove sono presenti le conifere, il verde profondo ricopre i versanti più freschi. Oltre 450 Km di sentieri da percorrere, meglio se accompagnati da guide, per apprezzare l’incanto delle giornate autunnali.
(Immagine di copertina: Meteo Lazio)