GUIDONIA – Gesù nasce all’Albuccione, Presepe vivente nell’oratorio

Alle 15 apre il Villaggio di Betlemme con bevande calde, crepes e vin brule

Il Signore nacque sulla paglia, tra povertà e freddo, e allo stesso modo può nascere tra i disagi di una borgata dimenticata.

L’ingresso del Villaggio di Betlemme nella parrocchia dell’Albuccione, quartiere di Guidonia Montecelio

E’ questo il senso della quarta edizione del Presepe vivente organizzato oggi pomeriggio, martedì 26 dicembre, nel cortile della parrocchia di Nostra Signora di Lourdes all’Albuccione, il quartiere più abbandonato dalle istituzioni e sede del più grande campo rom abusivo della provincia di Roma.

Dalle 15 fino a sera i visitatori potranno visitare il villaggio di Betlemme allestito da un gruppo di uomini di buona volontà coordinati da don Daniele Masciadri, il 34enne vice parroco che a Natale 2019 ha ideato l’evento diventato tradizione nel quartiere ricordando una massima di San Francesco d’Assisi: “Vorrei rappresentare il bambino nato a Betlemme, in modo che si possa vedere con i propri occhi i disagi in cui si venne a trovare”.

Tra le locande del Villaggio ricostruito i visitatori potranno trovare bevande calde, pizza, crepes, vin brule e tanto altro.

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Il 6 gennaio 2024 nel Presepe vivente dell’Albuccione i Re Magi porteranno dolci per tutti i bambini.

Gli organizzatori della prima edizione del Presepe vivente all’Albuccione a Natale 2019

La prima edizione del Villaggio di Betlemme fece il pieno di visitatori e aggregò la comunità.

Don Daniele Masciadri, sacerdote dal 30 marzo 2019 e da allora vice del parroco Sebastiano Mazzara, propose l’idea e mise insieme una squadra di volontari che per la prima volta realizzarono il villaggio di Betlemme nel cortile della parrocchia di Nostra Signora di Lourdes.

Per riuscire in quella che per una borgata come l’Albuccione è una vera e propria impresa il prete potè contare sulla Comunità Neocatecumenale della parrocchia di Setteville, dove don Daniele alloggiava e che frequentava fin da giovanissimo.

Così il grafico pubblicitario Pietro Simonetti disegnò le scenografie, mentre dell’impianto luci si occupò l’elettricista Marco Pomponi.

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Il resto fu opera dei parrocchiani dell’Albuccione. A cominciare dal falegname Luigi Basile, un vero e proprio artista che ricostruì pezzo per pezzo il villaggio col legname fornito dall’azienda di Antonino Calabria con sede nella borgata.

In meno di due settimane Basile creò le botteghe adibite a stand durante la manifestazione, il recinto per il bestiame, la grotta della Natività, supportato dall’allora giovane studente Matteo Calderali, dal padre poliziotto Alessio Calderali, dai pensionati Giuseppe Trabucco e Domenico “Mimmo” Masciadri, papà del viceparroco dell’Albuccione.

A dar vita al Villaggio, catechisti, membri del Cammino Neocatecumenale e della Confraternita della Madonna di Lourdes, ragazzi del Post Cresima, ciascuno dei quali realizzò personalmente il costume da indossare al Presepe vivente, tutti impegnati nella vendita di prodotti presso gli stand, il cui ricavato fu destinato alla stessa parrocchia: una comunità unita nel segno della Fede e della condivisione.

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