MONTEROTONDO – Elezioni, il candidato sindaco del Centrodestra presenta il suo programma

Simone Di Ventura: "Dopo 80 anni di sinistra, la città merita un'alternativa"

Simone Di Ventura, candidato sindaco per la coalizione di centrodestra, ha le idee molto chiare. Dopo aver sfiorato l’elezione cinque anni fa, perdendo al ballottaggio per circa 250 voti, il 33enne avvocato monterotondese l’8 e il 9 giugno sfida nuovamente Riccardo Varone, sindaco uscente.

I cittadini di Monterotondo hanno l’opportunità di avere un governo comunale del medesimo colore di quello regionale e nazionale. Questo è fondamentale per poter coordinare al meglio il lavoro ed ottenere le risorse necessarie per la rinascita della città. Monterotondo deve diventare il primo comune della Sabina Romana”.

È questo l’obiettivo di Simone Di Ventura che, dopo aver reso contendibile uno storico feudo rosso come quello di Monterotondo (in ottant’anni di repubblica non c’è mai stata una giunta di destra) e al termine di un quinquennio di ferma opposizione, si dice pronto a governare la città.

Quali sono i principali punti del vostro programma di governo?

Il programma, nutritissimo, comprende 24 punti esplicati in 68 pagine. Il nostro punto di riferimento saranno le imprese, lo sviluppo economico e quello industriale, affinché Monterotondo riprende a correre e a crescere economicamente dopo decenni di miopia conservazionista della sinistra, che ha respinto investimenti esterni per favorire la solita privilegiata cerchia di persone. Sicuramente, il nostro obiettivo primario sarà quello della cura, della manutenzione e del decoro urbano e infrastrutturale. Monterotondo è abbandonata a se stessa, al degrado e alla sporcizia”.

Quale di questi 24 punti, in caso di elezione, verrà sicuramente attuato?

Nei primi 100 giorni di governo, per accentuare la discontinuità con la giunta uscente, ci impegneremo a pulire ogni angolo della città, ponendo particolare attenzione al decoro e all’igiene urbani, che come detto ci stanno molto a cuore.

Negli scorsi anni, per logiche di clientelismo, i servizi di manutenzione sono stati frazionati e assegnati ad una miriade di cooperative. APM, l’azienda municipalizzata di Monterotondo, è stata letteralmente spolpata, cosicché i suoi servizi risultano adesso insufficienti in rapporto al costo della TARI che i cittadini devono sostenere. Emblematico è il caso del servizio di raccolta differenziata porta a porta, che pur costringendo il poco personale di APM a turni sfiancanti, risulta essere inefficiente. Per comprendere la serietà della questione, basti pensare che sono state le stesse figure apicali della municipalizzata, nominate dal sindaco uscente, a lamentare delle criticità. La nostra intenzione è quella di stravolgere e risanare APM per salvarla da prospettive pericolose e riassegnarle compiti che naturalmente le spetterebbero. Uno di questi compiti è la gestione dei parcheggi tariffati, attualmente affidati alla società AJ Mobilità, che mi consente di affrontare un altro tema fondamentale: quello delle strisce blu.

Premettendo che a Monterotondo, diversamente da quello che accade in ogni altro comune italiano, non esistono agevolazioni o esenzioni per i residenti o i commercianti, voglio dire chiaramente che, per inadempienze contrattuali, esistono gli estremi per la revoca della concessione di AJ Mobilità, la società che al momento gestisce gli stalli a pagamento di Monterotondo incassando parte dei pagamenti e delle sanzioni. Una volta revocata la concessione, sarà possibile eliminare le strisce blu e tornare alla condizione precedente. A questo punto, riporteremo la gestione dei parcheggi a pagamento precedentemente esistenti tra le competenze di APM”. 

Esistono criticità o urgenze su cui è necessario intervenire tempestivamente?

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Monterotondo deve tornare ad essere una città pulita e decorosa. Questa è la nostra priorità. Palazzo Orsini-Barberini, depositario del valore storico-culturale della città, versa in condizioni pietose. Lo stesso vale per la fontana monumentale del Cigno. Il Comune di Monterotondo, tra i comuni della Sabina Romana, è l’unico che non è riuscito ad utilizzare i fondi del Giubileo del 2025 per restaurare i suoi edifici storici. Inoltre siamo convinti che la dicotomia centro-Scalo non debba più esistere: le due zone di Monterotondo sono due facce della stessa medaglia”.

A tal proposito, cosa verrà fatto per Monterotondo Scalo?

“La nostra intenzione è proprio quella di ripartire dallo Scalo. Tra i nostri progetti c’è quello di recuperare il Palazzetto dello Sport, costruendogli attorno un centro sportivo polifunzionale, e quello valorizzare l’area della stazione ferroviaria, punto strategico troppo trascurato, realizzando nuovi parcheggi. La convergenza dei tre governi permetterà inoltre la definitiva messa in sicurezza idraulica della zona industriale e dello Scalo tutto, obiettivo già individuato dal presidente Rocca.

In termini di viabilità, ci impegneremo per l’ampliamento dell’arcata del ponte di Vallericca, in modo da eliminare il senso unico alternato e decongestionare una delle principali arterie cittadine. Per meglio collegare lo Scalo al centro e viceversa, abbiamo in programma la reintroduzione del doppio senso di marcia in via Arno e la creazione di un parcheggio in quella stessa area; l’introduzione di una viabilità alternativa in via dei Garibaldini a Borgonovo; la creazione di un parcheggio in via Garigliano e la sua congiunzione a via Vallagati; l’adeguamento della viabilità in via Cilento, dove prevediamo la realizzazione di un parcheggio e di nuove arre verdi all’interno dell’ambito urbanistico di Piedicosta; la congiunzione di via San Matteo con  via delle Fornaci utilizzando un tratto di strada già esistente. Tra i nostri obiettivi, infine, c’è anche il miglioramento dei complessi residenziali Ater. Sono interventi semplici e intelligenti, che non prevedono investimenti faraonici ma che miglioreranno la vita delle persone.

Per quanto riguarda il centro, abbiamo intenzione di contrastare in ogni modo la realizzazione del parcheggio interrato in Piazza della Libertà (per tutti Piazza delle Erbe, ndr), che provocherebbe dei problemi di stabilità strutturale agli edifici circostanti per soli 20/30 stalli in più rispetto a quelli attualmente esistenti. Inoltre, tra i nostri progetti, c’è anche quello della riqualificazione di Piazza Togliatti e l’intenzione di creare uno sportello per i fondi europei, che utilizzeremo prioritariamente per l’eliminazione di barriere architettoniche nei parchi pubblici e nelle scuole. Monterotondo deve essere vivibile anche per le persone con disabilità”. 

Cosa prevedete per la vita culturale di Monterotondo? Quali politiche per i giovani e quali per gli anziani? 

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Monterotondo deve rinascere. I musei cittadini hanno una media irrisoria di 100 visitatori annui. È fondamentale che il patrimonio storico-culturale di Monterotondo venga valorizzato. C’è la necessità di esaltare i nostri prodotti enogastronomici, di far rivivere sagre storiche. A tale scopo, sarà fondamentale potenziare il trasporto pubblico per collegare il centro alla stazione, soprattutto nel weekend, quando lo Scalo e il centro sono completamente isolati. 

Per i giovani prevediamo politiche urbanistiche di edilizia agevolata e convenzionata, per permettere loro di acquistare una casa a prezzi calmierati. Per i più anziani, troppo soli, va riformato il modello di aggregazione della terza età creato dalla sinistra con attività veramente formative. Ci impegneremo per aprire un centro di aggregazione per anziani anche a Monterotondo Scalo”.

Monterotondo – ha concluso Di Ventura – è un’anomalia nazionale: non c’è mai stata alternanza democratica. Votando Varone si votano gli stessi volti noti, le stesse persone senza titoli, capacità e competenze che hanno mal governato Monterotondo negli ultimi 30 anni. Con noi c’è la possibilità di interrompere questo circolo vizioso e, tramite la convergenza dei tre governi, far rinascere Monterotondo”.

*Pubblicità elettorale a pagamento, a carico del committente

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