TIVOLI – Daniela Circelli uccisa sulle strisce: il pirata chiede il patteggiamento

Mohamed Gebril potrebbe avere lo sconto di un terzo della pena: è accusato di omicidio stradale e calunnia 

E’ un caso che ha commosso l’opinione pubblica nazionale.

Una mamma di due figli falciata mentre attraversa la strada sulle strisce pedonali per recarsi a lavoro e lasciata agonizzante sull’asfalto da un uomo che per discolparsi accusa un amico.

 
 

Daniela Circelli, 39enne di Guidonia Centro investita e uccisa sulle strisce pedonali da un’auto pirata

E’ la tragica storia di Daniela Circelli, la 39enne di Guidonia, dipendente Amazon, travolta e lasciata senza vita sulla Tiburtina a Tivoli Terme nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 settembre 2024  (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Mohamed Samy Aref Gebril, 26enne egiziano, incensurato, regolare in Italia con contratto di lavoro

Oggi, martedì 10 febbraio 2025, al Tribunale di Tivoli sarebbe dovuto iniziare il processo col giudizio immediato per Mohamed Samy Aref Gebril, l’egiziano di 26 anni residente a Tivoli Terme che quella maledetta notte era alla guida di una Volkswagen Golf, intestata ad un tunisino titolare di un’attività commerciale a Bagni (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

L’udienza è stata rinviata al 7 maggio prossimo.

Il 7 maggio il Tribunale di Tivoli decide se ammettere l’imputato al patteggiamento

Gebril ha infatti richiesto di essere ammesso al patteggiamento per i reati di omicidio stradale e calunnia per aver accusato il connazionale che viaggiava insieme a lui a bordo della Volkswagen Golf.

Si tratta di un procedimento penale speciale nel quale l’imputato e il Pubblico ministero chiedono al giudice l’applicazione di una pena ridotta fino a un terzo rispetto a quella prevista per il reato commesso.

Fra 90 giorni il Giudice per l’udienza preliminare deciderà se i termini del patteggiamento richiesto siano o meno corretti in ordine alla pena, dopo essersi confrontato col Pubblico ministero.

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Vale la pena sottolineare che presupposto del patteggiamento è l’implicita ammissione di colpevolezza da parte dell’imputato.

Ammissione che Mohamed Samy Aref Gebril ha già fatto lunedì 23 settembre 2024 durante l’interrogatorio di garanzia a Rebibbia davanti alla Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Tivoli Emanuela Maria Francini. che il 17 settembre 2024 aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’egiziano.

OMISSIONE DI SOCCORSO, NUOVO FASCICOLO D’INDAGINE IN CONCORSO CON ALTRI?

Nel processo che si terrà il 7 maggio a Gebril non viene contestata l’omissione di soccorso e fuga, terza accusa per la quale era stato arrestato dai Carabinieri della stazione di Tivoli Terme.

La mancata contestazione dell’omissione di soccorso nel processo con rito immediato fa supporre che il reato venga trattato in un diverso fascicolo di indagine, probabilmente, in concorso con gli altri tre nordafricani presenti la notte del tragico investimento di Daniela Circelli.

LA TRAGICA NOTTE DI VIA TIBURTINA, DANIELA FALCIATA SULLE STRISCE PEDONALI

Il passaggio pedonale di via Tiburtina dove Daniela Circelli fu travolta dalla Golf condotta da Gebril

Secondo la ricostruzione dei militari della stazione di Tivoli Terme, l’omicidio stradale della donna avvenne verso la mezzanotte di domenica 8 settembre.

Daniela era stata accompagnata in auto da un parente dalla sua abitazione nel quartiere di Casa Calda, a Guidonia, fin sulla via Tiburtina, all’altezza del Centro commerciale “Le Palme”.

Scesa dalla vettura del cognato, sotto il nubifragio la 39enne attraversava la strada sulle strisce per raggiungere l’opposta carreggiata dove la attendeva in auto un collega insieme al quale avrebbe raggiunto la sede di lavoro, lo stabilimento Amazon di Settecamini.

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Il corpo di Daniela è stato scaraventato a circa 30 metri dal punto d’impatto

In quel momento erano sopraggiunte a tutto gas una Bmw con due nordafricani a bordo e la Volkswagen Golf condotta da Mohamed Samy Aref Gebril, che travolse la donna sbalzandola a circa 30 metri dal punto d’impatto per poi dileguarsi col favore del buio e della pioggia.

L’impatto fu devastante e Daniela spirò poco dopo.

DECISIVI LE TELECAMERE E I PROTAGONISTI DELLA FOLLE CORSA

Setacciando le immagini registrate da decine di telecamere degli impianti di videosorveglianza della via Tiburtina, nel giro di 48 ore gli investigatori erano riusciti a individuare i protagonisti della folle corsa e a sequestrare la Golf.

Incensurato, regolare in Italia e con un contratto di lavoro presso il Centro Agroalimentare Romano di Setteville di Guidonia, Gebril fu rintracciato martedì 11 settembre e accompagnato in caserma a Tivoli Terme.

Tuttavia, davanti ai militari, l’egiziano 26enne negò le sue responsabilità scaricando la colpa su un connazionale che viaggiava insieme a lui nella Volkswagen Golf.

Versione rettificata a distanza di 48 ore, quando – era venerdì 13 settembre, ndr – il giovane extracomunitario era tornato nella caserma di via Vittorio Alfieri insieme all’avvocato Giovanni Tommaso Maria Persichetti confessando che al volante della Golf c’era lui e non il suo amico.

Proprio grazie a quella confessione da lunedì 23 settembre Mohamed Samy Aref Gebril è agli arresti domiciliari dopo aver trascorso 5 notti nel carcere di Rebibbia (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

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