MONTEROTONDO - “Edo”, l’Alfiere della Repubblica che gioca a baskin insieme ai disabili

Al 12enne Attestato d'Onore del Presidente Mattarella per impegno di inclusione e generosità

“A scuola mi prendevano in giro perché praticavo questo sport, tuttavia quelle parole da un orecchio mi sono entrate e dall’altro sono uscite.

Oggi continuo a praticarlo e ne sono felice”.

 
 

Il 12enne di Monterotondo Scalo Edoardo Levanja insieme alla mamma Anna Ottaviani

A parlare con saggezza e maturità al quotidiano online Tiburno.Tv è Edoardo Levanja, appena 12 anni di Monterotondo Scalo.

“Edo” – come lo chiama chi gli vuole bene – è il ragazzino al quale ieri, sabato 5 aprile, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito l’Attestato d’onore di “Alfiere della Repubblica” insieme ad altri 29 giovani di tutta Italia tra i 12 e i 21 anni che, nel 2024, si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure in atti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Un riconoscimento concesso dal Quirinale per il suo impegno di inclusione svolto attraverso la pratica del baskin, uno sport di squadra, giocato da persone con disabilità e normodotati insieme.

In particolare la sua amicizia e solidarietà si sono manifestate nei confronti di Gaia Nur, una compagna di scuola con disabilità, insieme alla quale “Edo” ha frequentato nella stessa classe l’asilo e le elementari, e oggi che entrambe sono alunni di seconda media si ritrovano nella stessa scuola.

Edoardo Levanja insieme all’amica Gaia e alle rispettive mamme, Anna Ottaviani e Michela Oriella

Gaia è la figlia di Michela Oriella, presidente della “Asd Baskin Sabina”, fondata insieme ad altri genitori di ragazzi con disabilità per far giocare i loro ragazzi insieme ai coetanei normodotati all’insegna dell’inclusività, che svolge attività nelle palestre scolastiche dell’Istituto comprensivo “Loredana Campanari” allo Scalo e del Liceo Catullo.

E’ stata proprio Michela Oriella a inviare al Quirinale la storia di Edoardo, a insaputa del 12enne e dei suoi genitori.

Michela ha raccontato la sua capacità di essere sempre stato attento ai bisogni degli altri e la sua naturale predisposizione a dedicarsi a Gaia anche oltre l’orario scolastico.

Virtù che gli sono valse l’Attestato d’onore di “Alfiere della Repubblica” che Edoardo riceverà giovedì 15 maggio direttamente dal Presidente Sergio Mattarella.

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Nato il 27 luglio 2012, “Edo” vive a Monterotondo Scalo coi genitori, il fratello e la sorella maggiori, e frequenta la seconda media al plesso Cardinal Piazza dell’Istituto comprensivo “Loredana Campanari” allo Scalo.

Tutti i pomeriggi li trascorre presso “Il Cantiere”, il Centro comunale di aggregazione giovanile con spazio studio, laboratori manuali e ricreativi, attività ludiche gestito dalla Cooperativa Sociale “Folias”, dove ha scoperto la passione per la musica.

“Al Cantiere dalle 14,30 alle 16 facciamo i compiti, dalle 16 attività e giochi, alle 17 merenda e alle 19 si va a casa – inizia a raccontare di sé Edoardo Levanja – Il venerdì si canta, quella è la vera passione, l’ho scoperta a 11 anni in quarta elementare: ho anche scritto una canzone intitolata “Nella mia stanza dei ricordi”, è dedicata al Cantiere, agli amici che lo frequentano, alle cose belle e anche a quelle brutte che mi accadono”.

Come è nata l’amicizia con Gaia?

“Tutto è iniziato all’asilo. Io non la conoscevo tanto bene, ma mi faceva tenerezza perché stava tutta sola: così mi sono avvicinato, l’ho aiutata facendo tantissime cose e col tempo mi sono affezionato.

Ora siamo amici da 9 anni”.

Come ti sei avvicinato al baskin?

“Michela, la mamma di Gaia, ha fondato la società di baskin, ci ho giocato e mi è piaciuto.

Così ci sono andato insieme a Gaia. Gli altri ragazzini mi dicevano: “Tu non puoi giocare con le persone con disabilità, se giochi con loro sei un disabile”.

Io ho risposto: No, io non sono un disabile, io aiuto le persone”.

Come aiuti Gaia?

“Nel baskin ognuno ha un ruolo: l’1, il 2, il 3, il 4 e il 5. Nella nostra squadra io sono il 4 e lei è 2: quando entriamo nell’area pivot, dobbiamo darle la palla e io la aiuto a fare canestro”.

“Edo”, tu pratichi altri sport?

“No, il calcio non mi piace proprio, ormai è tutto marcio. C’è gente che ammazza perché uno è della Lazio e l’altro della Roma. A scuola mi prendevano in giro perché facevo baskin.

Mi dicevano che il baskin fa schifo perché ci sono ragazzi con disabilità, che non avrei dovuto praticarlo.

“Vieni anche tu al calcio che ti insegnamo qualcosa di buono”, mi dicevano. Il baskin è stato il mio primo sport, all’inizio era un po’ tutto strano per me, ma dicono che ora sono diventato anche molto bravo”.

Cosa hai provato quando hai saputo che il Capo dello Stato ti aveva nominato Alfiere della Repubblica per il tuo impegno all’inclusione?

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“Sono stato contentissimo ed emozionato. E’ stata una vera sorpresa.

Da un paio di mesi Michela, l’allenatrice, mi diceva che per me sarebbe arrivata una cosa bella. Io le chiedevo cosa fosse e lei rispondeva che non le lo poteva dire. Non pensavo certo che si trattasse di questo riconoscimento che mi ha colpito. Trascorsi un po’ di giorni ho chiesto a mamma se sapesse, ma anche lei mi ha detto di non saperlo.

Oggi (ieri pomeriggio,ndr) mi chiama Michela e mi dice: Ho una notizia bellissima, incontrerai il Presidente Sergio Mattarella al Quirinale.

Non credevo fosse vero, le persone così importanti non le ho mai viste, quindi mi farà molto piacere incontrarlo”.

“Conosco Edo fin da quando era piccolissimo – racconta Michela Oriella, presidente della Asd Baskin Sabina – lui e anche altri compagni sono sempre stati molto carini e sensibili con Gaia.

Grazie al baskin i nostri ragazzi hanno l’opportunità di stare con i coetanei senza disabilità e giocare insieme.

Edoardo ci racconta sempre delle difficoltà che hanno perché i coetanei cominciano a prenderli un po’ in giro, dicendogli di andare in un ambiente per sfigati, quindi volevamo fargli i complimenti candidandolo al titolo di Alfiere della Repubblica.

Pur avendo soltanto 12 anni Edo ha scelto di continuare a venire proprio perché ha questa attitudine a stare con tutti a prescindere se abbiano problemi o meno.

E con Gasia in particolare sono amici, la aiuta, le ha insegnato tante cose, le ha insegnato a mangiare i dolci, le ha insegnato a tirare la palla, è proprio una sua dote.

Ci sono anche altri compagnim come, alcuni si stanno perdendo, ma Edo è rimasto”.

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