“Nessun accordo sul licenziamento collettivo di Villa Luana: aperto lo stato di agitazione e pronti a ogni evenienza per tutte lavoratrici e lavoratori della struttura”.
È quanto dichiarano in una nota congiunta alla redazione del quotidiano on line Tiburno.Tv Roberto Scali, Yuri Storti e Dante Armati, rispettivamente Segretari della FP-CGIL Rieti-Roma Est-Valle Dell’Aniene, FP-CISL Rieti-Roma Capitale e UIL-FPL, all’esito dell’incontro tenutosi oggi, lunedì 14 aprile, coi rappresentanti della “Gestione Sanitaria Italiana Srl” titolare della clinica privata di Poli accreditata con la Regione Lazio che eroga sia servizi di tipo sanitario e socio-assistenziale ad anziani non più completamente autosufficienti sia prestazioni di diagnostica strumentale e di riabilitazione all’interno del territorio di competenza della Asl Roma 5 di Tivoli.
Come anticipato dal quotidiano on line Tiburno.Tv, lo scorso 27 marzo la Società “Gestione Sanitaria Italiana” ha avviato una procedura di licenziamento collettivo ai danni di 27 lavoratori, 2 operatori sanitari e 25 amministrativi/servizi, della RSA Villa Luana a pochi chilometri dalla Capitale (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
“Secondo i dirigenti della struttura – spiegano Scali, Storti e Armati – il licenziamento è una necessità dettata da esubero strutturale del personale. Ventisette, tra lavoratrici e lavoratori, che rischiano di ritrovarsi per strada in questa difficoltosa fase di crisi economica e sociale”.
“In data odierna – continuano – si è svolto l’incontro per esperire l’esame congiunto della procedura, come richiesto in modo unitario da tutte le organizzazioni sindacali.
Un incontro che, per volontà dell’Azienda, ha portato a un nulla di fatto.
Con fermezza in avvio di discussione abbiamo espresso la nostra contrarietà alla procedura, in quanto manchevole dell’individuazione puntuale delle cause del licenziamento.
Inoltre, abbiamo segnalato l’inadeguatezza delle misure alternative oVerte dalla Gestione Sanitaria: misure non congrue rispetto alla gravità della situazione, ma che sono anche offensive verso la professionalità e il vissuto del personale che rischia il licenziamento.
Una scelta, quella dell’Azienda, che non ha altra ragione se non la massimizzazione del guadagno sulle spalle delle lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie.
A nostro parere la solvibilità dell’Azienda potrebbe consentire di avviare ricollocazioni, riconversioni e riqualificazioni. Scelte, per l’appunto, che garantirebbero stabilità economica al personale della RSA”.
“Stigmatizziamo con forza – concludono i Segretari – il comportamento dell’Azienda e avviamo lo stato di agitazione. Siamo pronti e uniti per avviare ogni azione di lotta necessaria per tutelare lavoratrici e lavoratori”.