GUIDONIA - “La parte mancante”: Giovanni Coccia racconta la città per beneficenza

Il libro del fotografo raccoglie foto, documenti e testimonianze dal 1916 agli anni ‘70

“Guidonia è stata raccontata sempre allo stesso modo con la Città di Fondazione e l’Aeroporto. Io ho cercato di scavare, rintracciando nipoti e pronipoti dei pionieri, raccontando quella che è stata la vita di tutti i giorni”.

Giovanni Coccia, 72 anni, autore del libro “Guidonia – La parte mancante”

A parlare così al quotidiano on line Tiburno.Tv è Giovanni Coccia, 72 anni, autore del libro “Guidonia – La parte mancante”, che verrà presentato sabato 24 maggio alle 17,30 presso il Teatro Imperiale di Guidonia con interventi, proiezioni, storie guidoniane del passato e una mostra fotografica sulla città e i suoi abitanti.

La copertina del libro “Guidonia – La parte mancante” che verrà presentato sabato 24 maggio

In quell’occasione sarà possibile ritirare il volume in precedenza prenotato. Il ricavato delle vendite sarà devoluto all’associazione per disabili “Cieli Azzurri” e all’associazione “Tam Tam” impegnata nel fornire aiuti concreti ai bambini etiopi.

L’ingresso è libero.

Nato a Roma nel 1953, Giovanni Coccia è un ex dipendente comunale in pensione dal 2016 e un appassionato di fotografia e della storia della città.

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La mamma, Lucia Fracchiolla, arrivò a Guidonia nel 1938 da Ruvo di Puglia, paesino da dove provengono molti dei pionieri della città dell’aria.

Il padre, Livio Coccia, vi si trasferì nel 1946 ed è stato maresciallo fotografo presso il laboratorio fotografico della Scuola di Aerocooperazione dell’aeroporto militare “Alfredo Barbieri” che il figlio bambino ha sempre frequentato subendo il fascino di camera oscura e banchi ottici.

Dal genitore Giovanni Coccia ha ereditato non soltanto la stessa passione per il click, ma anche uno straordinario archivio di foto d’epoca.

Così a partire dalla fine dell’estate 2023 e per i due anni successivi Coccia è riuscito a raccogliere più di 500 immagini tra documenti e fotografie pubblicate nelle 260 pagine di “Guidonia – La parte mancante”.

Il racconto della Guidonia vista con gli occhi di Coccia inizia nel 1916 dalla costruzione del cosiddetto campo di volo, quello che nel 1921 sarebbe diventato l’Aeroporto militare “Alfredo Barbieri”, e termina alla fine degli anni ‘70.

Con un capitolo emozionante sui caduti dei bombardamenti del 1943 e 1944.

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Nel volume Coccia condivide fotografie e testimonianze, con uno sguardo attento e intimo sulla trasformazione urbana e sociale della città.

Attraverso aneddoti e ricordi, verrà esplorata come la memoria collettiva e le immagini storiche possano contribuire a riscoprire l’identità di una comunità.

“La fotografia è la mia passione da sempre – racconta Coccia – e ho sempre avuto l’idea di realizzare un libro fotografico su Guidonia.

Lo spunto mi arrivò nel 2014 da Tano D’amico, un grande fotografo che invitammo a Guidonia in occasione del Festival fotografico denominato Contaminazioni.

Guardò le immagini esposte, mi guardò e mi chiese:

“Non ci sono storie da raccontare in questa zona?”.

Quella frase mi è rimasta dentro per anni fino a quando è arrivato il momento. Dopo essere andato in pensione, avendo più tempo a disposizione, ho inizito una ricerca presso le antiche famiglie che mi hanno messo a disposizione foto, documenti e racconti, oltre agli archivi del Comune e del Ministero.

Spero che un giorno quando io non ci sarò più qualche giovane prenda spunto dalla mia opera per continuare a raccontare Guidonia”.

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