Quando stavano insieme l’avrebbe definita sistematicamente “deficiente” intimandole di “stare zitta”, ma dopo che lei ha deciso di terminare la relazione lui sarebbe andato fuori di sé facendola precipitare in un incubo.
Il Tribunale di Tivoli ha condannato un 49enne italiano di Subiaco per stalking e lesioni
Per questo ieri, martedì 10 giugno, il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado per stalking e lesioni personali a due anni e dieci mesi di reclusione un 49enne libero professionista italiano residente a Subiaco.
Il Collegio presieduto da Rosamaria Mesiti – a latere le giudici Teresa Antonella Garcea e Maria Grazia Patrizi ha riqualificato l’accusa di maltrattamenti in famiglia contestata dalla Procura di Tivoli e ha condannato l’imputato al risarcimento dei danni patiti dalla ex compagna da liquidarsi in separata sede e al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 5 mila euro.
Secondo la ricostruzione dei magistrati, già durante la relazione l’uomo avrebbe assunto atteggiamenti aggressivi, prevaricatori e molesti e le sue condotte sarebbero peggiorate dopo la separazione e in particolare a seguito dell’affido della figlia piccola da parte del Tribunale di Tivoli alla oramai ex compagna.
La donna – una 37enne italiana costituitasi parte civile nel processo – ha raccontato che durante la convivenza lui la controllava, pretendendo di sapere tutti i suoi spostamenti e sottoponendola a veri e propri interrogatori.
Per questo in occasione di un litigio lei si era trasferita momentaneamente e lui si presentò sia sul posto di lavoro pretendendo dei chiarimenti, sia sotto la sua abitazione, dove trascorse la notte in auto perché la donna rifiutò di incontrarlo.
A dire della 37enne, dopo la nascita della figlia nel 2018 l’uomo avrebbe intensificato i comportamenti aggressivi fino ad arrivare a picchiarla in presenza della bimba.
Ma dopo la fine della convivenza la situazione precipitò.
L’ex avrebbe continuato a controllarla ossessivamente, pretendeva di entrarle in casa e con la scusa che la bimba era stata affidata alla donna lui avrebbe sfruttato le opportunità di contatto per molestare, offendere e minacciare la madre di sua figlia.
Tra il 2021 e il 2023 una vera e propria escalation delirante.
Durante un appostamento sotto casa, il 49enne avrebbe sorpreso la ex con un amico schiaffeggiandola e intimandole di non frequentare nessuno.
In un’altra occasione, l’11 febbraio 2023, l’avrebbe aggredita a calci e pugni, madandola al pronto soccorso. In un’altra ancora l’avrebbe sorpresa in un pub con lo stesso amico contro il quale si scagliò in maniera violenta inducendola a interrompere qualsiasi rapporto con l’altro uomo sentenziando: “i femminicidi sono una cosa buona: io ti distruggo”.
Stando sempre alle dichiarazioni della vittima, in più occasioni l’uomo le avrebbe fatto dispetti e ripicche usando la bambina.
E ancora: telefonate, videochiamate, messaggi per decine di volte al giorno.
Il 13 luglio 2023 addirittura 32 chiamate, il 21 luglio 2023 dodici videochiamate.
Il 49enne di Subiaco è stato condannato a risarcire alla ex compagna 3.309 euro per le spese di costituzione di parte civile.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.