Guidonia – Casette dell’acqua, l’ex boss Felice Maniero fa causa al Comune

“Faccia d’angelo”, un curriculum di rapine, omicidi, sequestri e traffico di droga, oggi usa uno pseudonimo: è Luca Mori, imprenditore ed inventore. E’ lui che con la Anyaquae Srl ha fatto affari con il Comune di Guidonia riuscendo a chiudere un accordo per l’installazione delle casette dell’acqua potabile in piazza e degli impianti “Baby gluck” nelle scuole cittadine. Un’affare però che per la società è rimasto solo sulla carta visto che di soldi non se n’è vista nemmeno l’ombra a fronte dei 30.685 euro che il Tribunale di Brescia ha accertato come pagamento che il Comune deve nei confronti della srl.

 

Due contratti stipulati con la Anyaquae
Il primo contratto porta la data del 2 marzo 2011, determina 82 dell’Area Lavori pubblici, a firma del dirigente Umberto Ferrucci e si parla dell’adesione al “progetto Case dell’Acqua per il servizio di fornitura, installazione, manutenzione di due strutture per l’erogazione di acqua depurata gassata e non, da fontane pubbliche” e risponde all’offerta presentata da Anyaquae il 16 febbraio dello stesso anno con tanto di convenzione di 15 anni per la gestione delle due fontane – una nella piazza del Mercato a Guidonia Centro e una in piazza San Giuseppe Artigiano a Villanova – a cui sarebbe potuta seguire l’installazione di altre 7 strutture, una per quartiere. Dopo l’avvio sperimentale però delle altre fontanelle non c’è stata traccia.
A distanza di ventiquatt’ore lo stesso Ferrucci firma un’altra determina che coinvolte la stessa società di Brescia. Il progetto in questione è l’adesione al “Baby gluck”, ovvero gli impianti per l’acqua potabile da installare nelle scuole cittadine. Con la determina 86 del 3 marzo 2011 il dirigente approva la convenzione che prevede distributori di acqua in tutte le scuole pubbliche di Guidonia, impegnando a favore della Anyacquae un totale di 22.680 euro.

 

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L’avvocato: “Non lavoriamo gratis, il comune deve darci 30mila euro”
“I soldi? Siamo col cerino in mano. Non abbiamo visto un centesimo di euro – spiega l’avvocato Andrea Caracò che assiste la Anyaquae srl – La vicenda è molto semplice. E’ stato stipulato un contratto tra Anyaquae e Comune di Guidonia per la gestione degli erogatori di acqua potabile installati in città, ci sono delle fatture non saldate per un totale di 30.685 euro e nessuna è stata saldata. Sono quattro: una del 2011, una del 2012 e le restanti del 2013. Il Tribunale ha emanato un decreto ingiuntivo passato in giudicato lo scorso 29 settembre, ormai quasi un anno fa, ma il Comune non ha mai pagato e non ha fatto nessuna opposizione. Il motivo per cui non pagano? Proprio non lo sappiamo, non ci sono state comunicazioni né critiche sulla qualità del servizio, tant’è vero che non risulta abbiano fatto opposizione contro il decreto ingiuntivo. Non sono spiccioli, sono soldi che la società deve incassare. Ci aspettiamo che l’Ente possa prender tempo, si sa che queste cose vanno così, ma a tutto c’è un limite e di sicuro Anyaquae non vuole lavorare gratis”.
Il legale della società con sede a Flero, nel bresciano, promette comunque battaglia al Comune: “Possiamo procedere chiedendo un pignoramento contro l’Ente – spiega – ma sappiamo le difficoltà temporali che si incontrano quando si percorrono questi iter burocratici, per ora aspettiamo che chi di dovere al Comune ci chiami per trovare una soluzione, raggiungere un accordo. Noi siamo aperti ad ogni richiesta, l’importante è che si paghi il dovuto. In passato mi è capitato di assistere privati che dovevano ricevere soldi da enti pubblici, alla fine quando si ha ragione si riesce sempre ad ottenere soddisfazione”.

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Il boss della Mala del Brenta oggi è Luca Mori, imprenditore e inventore

In attesa di risolvere il contenzioso un servizio di Report, andato in onda su Rai Tre domenica 7 giugno, ha svelato che dietro l’azienda che fornisce le casette dell’acqua si nasconde Felice Maniero. “Io sono stato incaricato di seguire le vicende legali, di altre cose non mi occupo, ho contatti con l’azienda ma non con lui, anzi la scopro adesso questa cosa” commenta l’avvocato Caracò.

La figura di Maniero dietro la Anyquae è a dir poco clamorosa. Oltre al nome falso, il “Luca Mori” risulta letteralmente un invisibile. Nessuno lo conosce nonostante risulti addirittura un inventore con tanto di tre brevetti depositato al ministero dello Sviluppo economico. Dalle pistole Maniero – collaboratore di giustizia da cinque anni e oggi un uomo libero – sarebbe così passato all’imprenditoria nel settore delle acque mettendoci in mezzo invenzioni tipo la “sciarpa con elemento filtrante antismog”, il “copricapo con maschera antismog” e ancora il “metodo e sistema per la filtrazione di acqua”. Ed ora bussa alla porta del Comune di Guidonia per riscuotere i trentamila euro.

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