Infatti il presidente del consiglio comunale Durantini ha fatto slittare le attesissime comunicazioni del sindaco al secondo punto all’ordine del giorno. Al primo ci sarà il tema della sicurezza, visti i recenti attentati e l’allarme del ministro Alfano.
L’opposizione in questi giorni farà le prove di unità. Infatti al momento tutte le mozioni o intenzioni di sfiducia sono separate, mentre per discutere in consiglio una mozione finalizzata a far decadere l’amministrazione, servono i 2/5 delle firme dei consiglieri comunali ossia 10. Tutta l’opposizione in blocco. Nello stesso documento quindi ci dovranno essere le firme dei 5 consiglieri di Forza Italia (Spurio, Colasanti, Floridi, Falcioni e Grasselli), 2 del Movimento 5 Stelle (Novelli e Vallati), 1 della lista di sinistra l’Altra Fonte Nuova recentemente uscita dalla maggioranza (Verticelli) e 1 della civica (Graziano Di Buò).
«Ci impegniamo ad arrivare a mercoledì con il documento sottoscritto da tutta l’opposizione – commenta Novelli – e già da oggi abbiamo iniziato a parlarne».
A quel punto basterà la metà dei consiglieri comunali più uno per mandare a casa il sindaco e tutta l’amministrazione.
Visto l’ultimatum lanciato proprio oggi dal Pd locale (LEGGI) appare scontato che il voto favorevole alla sfiducia del sindaco possa arrivare – con un peso decisivo – dai consiglieri del Partito democratico.
Fonte Nuova – Verso lo scioglimento del Consiglio: mercoledì sera l’ora X
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