Lautrice
Caterina Rinaldi, classe 98, vive a Mentana e frequenta il Liceo Linguistico Gaio Catullo di Monterondo. Nel tempo libero si dedica alle sue passioni, quali il teatro, la mountain bike e la scrittura. Il romanzo 10 giorni e mezzo, edito lo scorso gennaio, è il suo secondo lavoro letterario, nel quale sperimenta un nuovo stile, quello della favola per adulti, verosimile e realistica. La sua prima opera, La spada di Adelaide (Paolo Emilio Persiani editore, 2012), si rifaceva al genere fantasy: lavventura di Snorry, protagonista del libro, sullisola di Albatros, tra draghi, misteri e una magica spada. Crede che sceglierà la facoltà di architettura perché se posso scrivere per i lettori una nuova realtà dichiara potrei anche costruirla.
La trama
Scrivere per agire: così Caterina ha iniziato la sua carriera letteraria
Giovanissima, eppure già autrice di due romanzi, la Rinaldi racconta cosa labbia spinta a scrivere: La curiosità risponde diciamo che invece di disegnare allangolo dei libri, io scrivevo una parola, e poi unaltra e così via. Inoltre ho sempre letto molto grazie a mia madre che ha riempito la casa di libri. Questo secondo lavoro è stato un percorso di crescita, soprattutto dal punto di vista stilistico, credo che più scrivi più impari. È stato un po come lo studio di un personaggio a teatro: quando lo preparo devo conoscere tutto di lui, come respira, cammina, cosa mangia, pensa. Così per il romanzo: prima capisco cosa voglio scrivere, ne prendo coscienza, poi mi incastro con le parole. Scrivo per agire, come fosse una sceneggiatura teatrale.
I capitoli come dieci piccoli atti: quando il teatro influenza lo stile letterario
Lomino nasce, cade nel mondo e si scopre: la narrazione di un percorso metafisico
Sembra la storia di tutti gli esseri viventi e forse in parte lo è: il protagonista, 12.33, viene fabbricato, ha un legame con la madre, cresce e si evolve, conoscendo se stesso fisicamente ma anche emotivamente. Non solo scopre il suo corpo dunque, ma anche la sua mente, emettendo parole e comprendendone il significato, pur non avendole mai udite. Sperimenta labbandono, soffre, gioisce. Ha un difetto di fabbrica che lo rende speciale: Il suo naso è rotto spiega lautrice è crepato. E continua a crescere fino a che lomino non riesce a vedere oltre. Poi però accade qualcosa che non posso svelare
Il romanzo descrive un percorso e, tutta questa esperienza, è stata altrettanto per me. Anzi, ancora lo è. Sono solo allinizio del mio percorso.
Scorrendo le pagine del romanzo, il protagonista cresce e prende decisioni lontane da quello che era il suo obiettivo al principio e soprattutto differenti da quelle prese dai suoi colleghi lavoranti. A un certo punto racconta Caterina lomino non sa più se raggiungerà la meta e si domanda se il suo reale scopo in realtà non fosse proprio il viaggio. Credo che la risposta si trovi in entrambi, nel viaggio e nella meta. Come vale nella vita reale in fondo.
Il prossimo incontro, venerdì 8 gennaio 2016, ore 18:30
Librinfestival, augurando a tutti buone feste, riprenderà le presentazioni dei libri in concorso con lanno nuovo: l8 gennaio alle 18:30 presso la libreria Mondadori a Monterotondo, con il romanzo Cronache metropolitane di Cristiana Bullita (Watson Edizioni).
Rara Piol