Castel Madama questa mattina ha ricordato il vice brigadiere dei Carabinieri Renzo Rosati, morto 32 anni fa, il 17 aprile 1988, per una ferita mortale da arma da fuoco, mentre si trovava di pattuglia. A causa dell’emergenza sanitaria non c’è stata nessuna cerimonia pubblica. Il Sindaco Domenico Pascucci si è recato davanti alla lapide che ricorda il sottufficiale caduto per portare dei fiori a nome di tutta la cittadinanza.
Il vicebrigadiere Rosati era originario di Assisi, dove era nato il 6 aprile 1962. Dopo aver connseguito il diploma da geometra, si era arruolato nell’Arma come cerabiniere ausiliario. Poi aveva frequentato gli studi alla Scuola Marescialli di Velletri e di Firenze, diventando vicebrigadiere nel 1987. Quello stesso anno venne assegnato alla stazione di Castel Madama. L’anno successivo l’incidente che gli è costato la vita: durante un servizio esterno di pattuglia automontata si imbattè in due giovani su un ciclomotore. I due, alla vista dei carabinieri, si diedero alla fuga. Giunti in via Della Pineta, uno dei due sparò alle forze dell’ordine, ferendo mortalmente Rosati.
Al vicebrigadiere era stata poi consegnata una medaglia d’oro al valor civile alla memoria, con le seguenti motivazioni: “Nel corso di un servizio automontato, unitamente ad altro militare, inseguiva e bloccava due giovani sorpresi a bordo di un ciclomotore rubato. Notato che uno dei fermati tentava di estrarre un’arma, non esitava, con sprezzo del pericolo, a lanciarsi contro, venendo però ferito mortalmente da un colpo di pistola. Splendido esempio di grande ardimento e di altissimo senso del dovere”.

Castel Madama ha ricordato il vice brigadiere dei carabinieri Renzo Rosati
La cerimonia diversa dal solito per le restrizioni imposte dal Coronavirus
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