L’antica Tibur e Sant’Angelo Romano sono separate da circa venti chilometri, ma a legare le due location è quella che possiamo definire la “linea templare”. Infatti, entrambe hanno un legame molto antico con l’ordine monastico. Tivoli, all’interno della chiesa di Santo Stefano ai Ferri, custodisce un dipinto che secondo alcuni esperti raffigura dei templari diretti verso la Terra Santa. A Sant’Angelo Romano, secondo la tradizione popolare la chiesa di Santa Liberata è stata consacrata da Bernardo di Chiaravalle, uno dei capi dell’ordine monastico.In entrambi i casi manca un reale riscontro storico, ma è certo che vicende legate al leggendario ordine religioso sono presenti nella zona. Entrambe le città potrebbero essere state utilizzate come luoghi di passaggio, oppure il legame fra di due centri laziali con i monaci guerrieri è di altra natura. In ogni modo, gli storici come avvenuto in altri luoghi del globo cercano nuove tessere per completare il puzzle. La mitica rosa con i quattro petali, simbolo dei monaci combattenti, potrebbe segnare una svolta in questo “giallo storico” tiburtino.
Sulle tracce dei monaci guerrieri
L’antica Tibur e Sant’Angelo Romano sono legate dalla “linea templare
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