TIVOLI – “Dacci 5 mila euro o arrestano tua figlia”, anziana truffata

Al quartiere Empolitano una 88enne vedova tiburtina raggirata da balordi spacciatisi per amici della figlia. Bottino: preziosi e contanti

E’ un copione collaudato che nella maggior parte dei casi gli permette di raggiungere l’obiettivo. Fanno leva sui sentimenti e gli affetti familiari, prospettando una situazione di rischio per il congiunto la cui unica possibilità di salvezza dipende esclusivamente dalla vittima.

Così da giorni una banda di balordi riesce a raggirare gli anziani soli di Tivoli. Al momento sarebbero due i tentativi non riusciti e tre le truffe consumate: cinque casi già denunciati alle forze dell’ordine.

L’ultimo è stato denunciato sabato mattina 14 maggio ai carabinieri della stazione di Tivoli da parte di una donna di 57 anni, figlia maggiore di un’anziana vedova tiburtina di 88 anni buggerata dai ladri che si sono fatti consegnare un brillante del valore di circa 3 mila euro, le fedi nuziali in oro della vittima e del compianto marito, oltre a 800 euro in contanti.

Secondo quanto riferito ai militari dell’Arma e alla redazione del quotidiano on line Tiburno.Tv, appare chiaro che la truffa è stata ben pianificata e che i malviventi conoscevano la signora Elena, 88 anni, vedova da tre, residente in via delle Cinque Giornate, nel quartiere Empolitano.

LA PRIMA TELEFONATA A CASA: “SE NON PAGA 5 MILA EURO ARRESTANO SUA FIGLIA”

Lo dimostra il fatto che verso le 13,45 di venerdì scorso la signora ha ricevuto una chiamata col numero sconosciuto sul telefono di casa, utenza intestata all’amato marito deceduto e registrata anche sull’elenco di Pagine Bianche.

All’altro capo del telefono, la voce di un uomo spacciatosi per amico della figlia che chiedeva se fosse in casa l’intestatario dell’utenza. I truffatori non sapevano della morte del marito? Oppure hanno utilizzato un escamotage per verificare che la donna fosse sola nel suo appartamento?

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Una volta chiarito l’equivoco, l’interlocutore ha messo in atto il copione perfetto del raggiro agli anziani. “Signora, sua figlia è all’Ufficio Postale insieme al direttore ma sta per essere arrestata se non versa immediatamente 5 mila euro”, le prime parole dell’uomo che parlava in italiano perfetto.

Una doccia fredda per Elena che istintivamente ha chiesto se si riferisse alla maggiore, chiamandola per nome. Un gioco da ragazzi, per il balordo, confermare il nome della figlia maggiore che abita a qualche isolato di distanza dalla mamma e con la quale Elena si era sentita telefonicamente circa un’ora prima.

Tale circostanza inizialmente ha fatto dubitare l’88enne sulla veridicità della telefonata ricevuta.

LA SECONDA TELEFONATA A CASA: “SONO TUO NIPOTE, PAGA SENNO’ MAMMA VA IN CARCERE”

Ma, trascorsi due minuti, il telefono di casa ha squillato per la seconda volta. Al telefono, sempre una voce maschile che diceva di essere il nipote di Elena, il figlio 27enne della figlia maggiore “a rischio arresto”.

Pare che l’88enne si sia resa conto che il ragazzo avesse una voce diversa dal solito, così il truffatore ha inscenato un pianto accorato: “Nonna, ti prego, aiuta mamma, la stanno portando in carcere”.

Parole di un balordo che hanno vinto le resistenze dell’anziana: a quel punto, infatti, Elena ha ceduto e per paura si è fatto “telecomandare” dal suo interlocutore.

Signora – avrebbe detto il truffatore alla vedova – ora mandiamo una persona a ritirare i 5 mila euro: mi raccomando, faccia trovare tutto pronto”. Pochi minuti e alla porta di casa si è palesata una donna, descritta ai carabinieri come di età indefinita, corpulenta, capelli neri e pelle olivastra, impegnata in una conversazione telefonica. All’altro capo della cornetta, probabilmente, l’ideatore del raggiro che impartiva alla complice tutti i movimenti da fare.

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Così Elena ha consegnato un brillante donato per le nozze dal marito, la fede del compianto coniuge e 800 euro. Troppo poco, se è vero che la donna ha convinto la vedova a consegnare anche la sua fede nuziale, aiutandola perfino a sfilarla utilizzando del sapone. “Hai soltanto questo? Non hai nient’altro?”, le uniche parole pronunciate dalla ladra che ha deciso di dileguarsi quando Elena ha proposto di scendere da una vicina per farsi anticipare altri contanti.

LA SCOPERTA DEL RAGGIRO E LO CHOC PER ESSERE STATA BUGGERATA IN CASA

Una volta rimasta in casa, l’88enne ha telefonato alla figlia minore 50enne per chiedere notizie sulla maggiore. Una telefonata incomprensibile per la donna, che ha così allertato la sorella 57enne.

Ho capito subito ciò che era accaduto e insieme a mia sorella siamo corse da mia madre – racconta la denunciante alla redazione di Tiburno.Tv – Appena arrivate, ho chiesto a mamma cosa avesse consegnato e lei mi ha risposto: Tutto, come potevo non aiutare mia figlia?”.

Oggi Elena è sotto choc e vive con rabbia la truffa subìta in casa. Una reazione comune a tutti gli anziani che, oltre al danno economico e al trauma psicologico dell’invasione del proprio spazio personale, subiscono anche il senso di colpa di essere stati vittima di un raggiro.

Mamma – conclude la figlia maggiore – è una persona sveglia e autosufficiente, anche per questo non riesce ad accettare di essere stata truffata in questo modo”.

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