GUIDONIA - “Picchiata e violentata davanti ai figli”, ma la prova non c’è: ex marito assolto

Il 35enne italiano scagionato perché il fatto non sussiste: la Procura aveva chiesto sei anni e mezzo

Le accuse della ex moglie erano pesantissime: maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, violenza sessuale. Eppure in aula non si è raggiunta la prova della sua colpevolezza.

Così ieri, martedì 27 febbraio, il Tribunale di Tivoli ha assolto un italiano di 35 anni residente a Guidonia Montecelio.

Il Collegio presieduto da Rosamaria Mesiti – a latere le giudici Teresa Garcea e Giovanna Riccardi – ha scagionato l’uomo perché il fatto non sussiste, una formula adottata quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che l’imputato lo abbia commesso o che il fatto costituisca reato.

Le tre giudici non hanno condiviso la ricostruzione della Procura di Tivoli che aveva invece richiesto per l’imputato, difeso dall’avvocato Lapo Leoni, una pena di sei anni e sei mesi di reclusione.

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Secondo la ricostruzione dei magistrati i fatti erano accaduti nel corso del 2021, quando i rapporti tra l’uomo e la moglie, genitori di due bambini di 2 e 4 anni, erano oramai logori a tal punto da vivere da separati in casa.

Stando alla denuncia della donna, costituitasi parte civile nel processo attraverso l’avvocata Federica Marsicola, il marito avrebbe tenuto un comportamento violento, aggressivo e ossessivo, a tal punto da spiare i suoi contatti, insultandola davanti ai bambini e minacciandola di portarli via in caso di separazione.

Sempre secondo la versione della donna, il marito l’avrebbe malmenata almeno in un’occasione, l’11 dicembre 2021, quando la 30enne sarebbe stata afferrata per il collo e scaraventata sul pavimento davanti alla figlia maggiore di soli 4 anni.

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Accompagnata al pronto soccorso, la 30enne fu medicata e dimessa con una prognosi di tre giorni per un trauma cranico.

Nella denuncia la moglie riferì anche di aver subito dall’ex marito atti sessuali contro la sua volontà a giugno 2021 e a novembre 2021, anche quando la coppia viveva da separata in casa.

La Procura ha chiesto l’assoluzione dell’imputato per il mancato raggiungimento della prova soltanto per l’accusa di violenza sessuale commessa a novembre 2021, mentre ha proposto la condanna a sei anni e sei mesi per tutti gli altri capi di imputazione.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.

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