MONTEROTONDO – Mamma e due minori senz’acqua da un mese, sos ad Acea

La società non manda la squadra per l’intervento

Da tre settimane continua a contattare il numero verde di Acea Ato2 nella speranza di trovare una soluzione. Ma la risposta sarebbe sempre la stessa: “Può chiamare quanto vuole, ma è sempre a discrezione della squadra che dovrà intervenire”.

Così una donna italiana di 45 anni, madre di una adolescente di 14 e di un ragazzino di 12 anni, ha deciso di rivolgersi al quotidiano Tiburno.Tv e fare un appello pubblico ad Acea per farsi installare il contatore nella casa popolare dell’Ater assegnatale dal Comune di Monterotondo in via Aldo Moro allo Scalo.

La storia della 45enne inizia lo scorso 30 maggio, quando ha dovuto lasciare l’abitazione in cui risiedeva e viveva con i figli a causa di uno sfratto esecutivo.

A quel punto, la donna racconta di essersi rivolta ai Servizi sociali del comune di Monterotondo che il 10 giugno le hanno assegnato in via temporanea l’alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica.

“Un alloggio – sottolinea la 45enne – che ad agosto dovrò condividere con una famiglia a me sconosciuta”.

Fatto sta che l’appartamento assegnato è privo di utenze e il Comune informa l’inquilina che voltura e subentro Acea con una nuova installazione del contatore idrico sono a suo carico.

“Provvedo a contattare l’azienda erogatrice di luce e gas e in breve tempo, circa una settimana le utenze sono attive – racconta la donna – Faccio contemporaneamente on line la richiesta ad Acea Ato 2 per un nuovo subentro, in quanto l’inquilino precedente aveva fatto richiesta di distacco del contatore.

Acea mi dà appuntamento on line il 13 giugno. Arriva il tecnico incaricato per mettere il nuovo contatore, ma non gli è stato possibile in quanto la pressione dell’acqua era troppo forte.

Così mi spiega che c’è bisogno di un intervento di una squadra addetta e che lui non può farlo perché c’è il rischio che la troppa pressione dell’acqua possa allegare lo spazio chiuso dove sono i contatori”.

Stando al racconto della 45enne, il giorno seguente lei si reca in Comune per spiegare la situazione e raccontare ciò che il tecnico Acea le ha detto.

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“Nello stesso giorno – prosegue la mamma dei due minori – il Comune chiama il numero clienti Acea Ato2 chiedendo un intervento anche urgente Gli viene risposto che avrebbero sollecitato.

Passano i giorni, il Comune chiama costantemente chiedendo una ipotetica data per questo intervento, ma purtroppo rispondono che non possono dare date neanche approssimative in quanto è la squadra dell’intervento che contatterà a me”.

“Da parte del Comune – sottolinea la 45enne – il sindaco sopratutto si è adoperato molto per questa situazione chiamando direttamente lui ma senza esito.

L’Ufficio Casa anche si è interessato quotidianamente a contattare Acea, ma non si smuove nulla.

Ho chiamato tutti i giorni personalmente ma nulla, stessa risposta: continuano a dirci che loro non sanno dare nessuna data anche approssimativa e che è sempre a discrezione della squadra che dovrà fare l’intervento.

Sono stati mandati solleciti scritti via pec, sono state fatte chiamate su chiamate ma nulla, nessuno dà risposte”.

“Momentaneamente – precisa la donna – dopo innumerevoli spostamenti abitativi con i miei figli sono ospite in una struttura attendendo non si sa quando che Acea Ato 2 contatti me o il Comune.

Il Comune si è adoperato veramente tantissimo in questa situazione. Ho continuato a chiamare fino a venerdì, ma nulla stessa risposta.

Mi dicono: “Signora lei può chiamare quanto vuole, noi risollecitiamo per l’intervento ma non si sa quando verranno possono passare da pochi giorni anche ad un mese più o meno, è sempre a discrezione della squadra che dovrà intervenire”.

E così per questo infinito disagio ho dovuto fare tanti spostamenti con i miei figli”.

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