PALOMBARA SABINA – Addio al maestro Guido Rosati, a 95 anni raccontava aneddoti su Facebook

Figlio di contadini, ha cresciuto generazioni di scolari, in tarda età età la svolta "Social"

Il maestro è morto lunedì primo luglio e le esequie sono state celebrate mercoledì 3 nella chiesa di San Biagio a Palombara Sabina, stracolma di tanti amici che gli hanno voluto rivolgere l’ultimo saluto, malgrado un pomeriggio piovoso.

Il “Maestro Guido”: così semplicemente veniva chiamato e così amava esser ricordato Guido Rosati. Una persona mite, sempre con il sorriso sulle labbra e quando interloquiva lo faceva su argomenti che conosceva bene e lo faceva con voce pacata, ma convincente.

Maestro di scuola elementare, nella sua lunga carriera ha insegnato a tante generazioni di bambini, preparandoli dal punto di vista dell’istruzione, ponendo le basi per un proseguimento negli studi o inserimento nel mondo del lavoro.

È stato “Maestro” anche nell’aiutare i bambini a crescere come persone educate, rispettose delle regole, attente a riconoscere che accanto ai diritti ci sono anche i doveri.

Il maestro Guido Rosati a cena il 3 dicembre 2023 insieme ad alcuni dei suoi ex scolari

Per questo è stato sempre ricordato e amato dai suoi scolari, tanto che il 3 dicembre 2023 una rappresentanza di ex alunni, la sezione D dei nati nel 1966, ha organizzato in suo onore un pranzo, invito che il “Maestro Guido” maestro unico, come era un tempo, ha accettato di buon grado e con infinita gioia.

Negli ultimi mesi il maestro, sempre vigile, attento e, nonostante l’età, presente nei social, è incorso in qualche problema di salute. 

In uno scambio di convenevoli con un vecchio scolaro, così scriveva: “La morte spesso con me ha giocato. Mi ha sfiorato poi è scomparsa. Purtoppo i giochi, ormai, son finiti. Io non mi batterò.  Soccomberei. Vivo come sempre serenamente. Spero che un mondo migliore mi attenda”.

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Proprio così, serenamente Il maestro Guido Rosati se n’è andato alla soglia dei 95 anni, lasciando nel dolore i suoi cari: i figli Viviana e Corrado con i rispettivi coniugi, le amate nipoti, i parenti e gli amici più cari.

Dopo i lunghi anni di lavoro come insegnante, una volta giunto alla meritata pensione il maestro Guido non si è arreso all’invecchiare, ma ha percorso nuove strade per mantenersi attivo: si è dedicato alla lettura dei buoni libri, ha seguitato ad incontrare gli amici nella sua Stazzano, piccola frazione di Palombara Sabina.

Durante l’estate si trasferiva al fresco di Monteflavio, paese della sua amata moglie Alba De Mico, purtroppo, prematuramente venuta a mancare, ma sempre presente nel suo cuore e ricordata in alcune composizioni poetiche.

Lì a Monteflavio, nel 1951, aveva iniziato la sua carriera d’insegnante e proprio per la sua innata bonomia aveva saputo contornarsi di tanti amici che incontrava ogni anno.

Con il passare del tempo, quando gli amici piano piano sono venuti a mancare, il maestro Guido  ha cominciato a risentire di queste assenze affettive ed è il figlio Corrado che allora gli regala un computer e gli insegna le prime nozioni per l’uso. Un intruso, però, questo strumento, per chi per una vita ha usato carta e penna.

Ma piano piano il maestro Guido ha iniziato ad utilizzarlo e a trascrivere vecchi appunti e poesie scritti su quaderni: piccole storie di vita vissuta, poesie, pensieri, aforismi di saggezza popolare, destinati forse ad essere dimenticati dalle nuove generazioni.

Ma è la nipote Amanda, invece, che gli attiva Facebook e lo stimola all’utilizzo, ma lo fa con una certa ritrosia. “Non so cosa scrivere” ripeteva alla nipote, ma non si dà per vinto e inizia con qualche aneddoto.

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I riscontri sono così inaspettati e positivi che prende coraggio e il vecchio diario con gli appunti diventa una risorsa inesauribile.

Cosa scrive il maestro Guido in questi brevi ma intensi frammenti?

I ricordi della sua famiglia contadina, della sua infanzia a Stazzano, fatta di povertà e di duro lavoro nei campi; non mancano il ricordo dei momenti di svago con gli amici, ma anche il periodo difficile della seconda guerra mondiale, il tutto alleggerito da qualche sua creazione poetica.

Gli apprezzamenti crescono e con essi aumentano i suggerimenti di alcuni “amici social” di raccogliere in un libro tanto materiale di valore, evitando di mandar disperse interessanti notizie sulla vita e sulla storia della nostra zona.  

Il titolo dell’opera “Per non dimenticare” raccoglie infatti il messaggio destinato a chi sa che la storia, anche quella dei “dei piccoli” serve per non cancellare le nostre radici, storia portatrice di valori universali e senza tempo. 

È stato un successo innegabile, tanto che l’opera ha avuto quattro edizioni e sicuramente oggi è presente nelle case di tanti cittadini di Palombara, Stazzano e Monteflavio.

Il libro non è stato stampato per ricavarne un vantaggio economico ma, il maestro Guido, a chi glielo chiedeva, aggiungeva un bollettino postale per una libera offerta a favore di un’associazione benefica nel campo delle leucodistrofie per ricordare il carissimo nipote Davide.   

Ciao caro maestro Guido.

(Angelo Gomelino)

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