Lorenzo De Luca, 45 anni, sceneggiatore, soggettista e scrittore, รจ nato a Villalba, ha iniziato cosรฌ a farsi una cultura cinematografica. โMamma conosceva la cassiera del cinema di Bagni perciรฒ nonostante fossi un ragazzino, lei mi faceva entrare, ed io mi divertivo tantissimo.
Con papร mi feci invece una cultura sui western che in buona parte venivano girati su via Tiburtina, dove prima era campagna e adesso ci sono gli studi Mediasetโ. Per loro che vivevano a Villalba, mamma casalinga e papร portiere in uno stabile di Roma, il cinema era lo svago e l’avventura piรน attesa, il mondo sognato e immaginato.
Ma da grande, Lorenzo il mondo lo ha girato davvero e tanto: da Miami a Hong Kong, poi in Ungheria, รจ stato lui protagonista e creatore di quelle avventure viste al cinema ed ha conosciuto dal vivo tanti personaggi e attori. Oggi รจ tornato a Villanova, dove abita anche la madre, oggi vedova e suo fratello ha aperto un locale. Vicino alla famiglia, vicino ai luoghi della prima infanzia.
Dal piccolo al grande schermo, la vita lavorativa di Lorenzo ha avuto come filo conduttore la passione viscerale per i B-Movies, i film leggeri a basso costo.
Lorenzo De Luca ha studiato sin dallโinizio e poi addirittura conosciuto attori โcultโ del genere come Bruce e Brandon Lee, padre e figlio deceduti misteriosamente nel 1973 e nel 1993. Sul loro cinema ha pubblicato quattro libri: โBruce Lee il Piccolo Dragoโ nel 1990, โBruce Lee il ritorno del dragoโ nel 1992, โBruce &Brandon Lee nel nome del dragoโ nel 1995 e โGli eredi di Bruce Leeโ nel 2000. Sull’argomento anche un dvd intitolato โDragonlandโ, il primo documentario al mondo sulla storia del cinema di Arti Marziali, con interviste a numerosi esponenti e riprese ad Hong Kong. Ha inoltre scritto con Bud Spencer la biografia dellโattore, record di vendite in Germania. โ
Ha raggiunto il successo senza passare per i canali โufficialiโ: nรฉ scuole di specializzazione, nรฉ universitร . Solo tanta gavetta, l’amicizia con il regista anni ’60 e ’70 Enzo G. Castellari (ispiratore di Tarantino), quella con Franco Nero, un triplo boom con i cine-panettoni di Neri Parenti. Sulla sua strada ha incrociato tra i tanti anche Jackie Chan e il belga Van Damme.
Di recente ha firmato la sceneggiatura dell’horror โThe Pitโ, uscito in dvd e riguardante il mondo delle chat. Ed a breve arriverร โLa vendetta di Baccoโ, un thriller americano ma girato in Italia con la regia di Ted Kotcheff, lo stesso di โRamboโ. La vita di Lorenzo รจ tutta nel cinema.
Nei ‘soggetti’ che gli passano per la mente arrivando da chissร dove, nelle sceneggiature che manda a tutti, ma soprattutto negli Stati Uniti, perchรจ โLร guardano al tuo lavoro mentre qui guardano al nomeโ. Ma a Lorenzo non piace atteggiarsi troppo ad autore perchรจ: โPiรน che di ispirazione bisogna parlare di mercato perchรจ di solito รจ il produttore che da lโidea. Anche se di produttori oggi ne sono rimasti pochiโ. Il cinema รจ la sua vita quotidiana ed il suo svago. Unico amore fuori dalle sue storie, la compagna che fa l’educatrice. โUn giorno le ho regalato un mio libro, ed ha avuto il coraggio di lasciarlo celofonatoโ.
Lorenzo, come ha iniziato a fare lo sceneggiatore?
“Ho letto moltissimi libri e guardato tanti film sin da ragazzino. Poi un giorno del 1986 scrissi ad Enzo Castellari, forse il migliore regista e sceneggiatore di western all’italiana e film d’azione. Lo ammiravo, volevo conoscerlo. Ci incontrammo, e grazie a lui ho iniziato il mio percorso di sceneggiatore. Il mio debutto รจ del 1991 quando collaborai al serial-tv โDetective Extralargeโ, interpretato da Bud Spencer. Un omaccione simpaticissimo che nel cinema รจ semplicemente inciampato”.
Come รจ nata la passione per il cinema di kung fu?
“Come scatta l’amore per una donna? La domanda รจ la stessa come la risposta. Non lo so. ร irrazionale. Conobbi Brandon Lee nel 1992, quattro mesi prima che una vera pallottola inserita in una pistola di scena lo uccidesse sul set de โIl Corvoโ. Vent’anni prima il padre Bruce fu avvelenato dalla mafia cinese, anche se le indagini insabbiarono tutto e si disse che era un aneurisma. Volevo fare un poliziesco con Brandon e col mio amico Franco Nero come protagonisti, ma i produttori italiani non conoscevano Brandon Lee. Poi fu troppo tardi. Oggi รจ una leggenda anche lui come il padre”.
Lei รจ stato anche a Hong Kong per un documentario su di loro.
“Sรฌ, intervistai diversi attori, registi e produttori cinesi. Poi sospettai che la Triade mi facesse pedinare, perchรฉ รจ abbastanza improbabile che in una cittร di 7 milioni d’abitanti ti prelevi sempre lo stesso taxi con la stessa faccia al volante. Stavo facendo troppe ricerche scomode, si era sparsa la voce, me lo dissero chiaro. Un po’ mi sono spaventato. Ma poi ho lo stesso girato il mio documentario Dragonland”.
Parlando del cinema italiano: che momento vive?
“Bruttissimo. Il nostro mercato non esporta piรน, ogni tanto qualcuno emerge e viene premiato ma fuori dal nostro Paese difficilmente lo conoscono. Il motivo? Fino agli anni ’80 venivano prodotti tanti film di genere, polizieschi, horror, western spaghetti, spesso di serie B, che perรฒ servivano da stampella economica per quelli di serie A. Ora il target di chi va al cinema รจ quello stesso cresciuto con la televisione, quindi comici come Checco Zalone o I Soliti Idioti sbancano il botteghino. Perchรฉ vengono da lรฌ, da Zelig e da Mtv. Ma fuori dallโItalia chi li conosce? Se chiedi ad un ventenne italiano chi รจ Franco Nero ti guarda ignaro, ma negli States รจ un attore famosissimo”.
Lei ha lavorato con Neri Parenti scrivendo con Brizzi e Martani tre cine-panettoni nel 2001, 2002 e 2003.
“Sรฌ. Mi venne l’intuizione di cambiare il personaggio a Christian De Sica da scapolone a padre di famiglia bigamo, come era il padre Vittorio. Il film era Merry Christmas, funzionรฒ. Cosรฌ collaborai anche ai successivi Natale sul Nilo e Natale in India. Con Aurelio De Laurentiis c’era stima e rispetto, poi perรฒ le strade si divisero per alcune divergenze di pensiero coi miei colleghi”.
Guidonia รจ stata spesso set di film e fiction: ma lei ci scriverebbe sopra un soggetto?
“Assolutamente sรฌ. Sarebbe una commedia con protagonista una famiglia media e la pellicola racconterebbe la sua storia inserita nel contesto della crescita italiana. Ci sarebbe tutto: amore, sesso, tragedia, risate. Guidonia sarebbe il microcosmo per rispecchiare l’evoluzione italiana. I luoghi dove ambientarla? Non saprei, molti di quelli che ricordo ora non esistono piรน, perรฒ devo dire che Villanova si presterebbe bene, perchรฉ c’รจ un misto tra cittร e campagna che ricorda molto le opere di Pier Paolo Pasolini. ร affascinante”.
Si guadagna con il suo mestiere?
“Forse un tempo, ora meno. O meglio, per i giovani d’oggi sarร tosta emergere. Io fortunatamente in 20 anni di carriera mi sono fatto la mia nicchia di credito. Il mio consiglio a chi inizia ora a fare cinema รจ di imparare bene l’inglese, leggere moltissimo, guardare ogni genere di film e andarsene all’estero. Qui al massimo finisci nelle fiction, ma poi non ne esci perchรฉ se lo fai hai chiuso”.
Qual รจ quella che considera un’occasione persa?
Sa una cosa? Su 150 storie che ho scritto, quelle diventate film o fiction saranno una trentina. E non sempre erano quelle che amavo di piรน. Il cinema รจ cosรฌ. Nel 1998 mandai una bozza a Mel Gibson, voleva essere la storia di Gesรน vista dagli occhi di Giuda. Mi rispose che non trattava quel genere. Poi perรฒ nel 2004 รจ uscito โLa Passione di Cristoโ. Nel mio piccolo penso di averlo influenzato, almeno un po’ (ride).
Lorenzo, lei รจ una persona felice?
“Quando nel 1995 riuscii a fare il western โJonathan degli orsiโ con Franco Nero protagonista ed Enzo Castellari regista pensai di aver raggiunto la quadratura del cerchio.โMa alla fine penso sempre che la gioia piรน grande รจ quella che ancora deve capitarmi. In tal senso confido ancheโ in โCinque dita di violenza-3Dโ, che sarร il primo film di Kung-Fu con questa tecnologia. Se son draghi volerannoโฆ”
Valerio Valeri