Respiri l’aria solfurea e campi cent’anni. La bagnina delle Terme quando erano albule

Domenica 14 ottobre la “nonna” di Tivoli Terme ha festeggiato lo storico traguardo con parenti, familiari e amici all’Italian Hospital Group, la casa di cura specializzata nella lotta contro l’Alzheimer di via Tiburtina all’Albuccione, dove è ricoverata da due anni.
E non certo perché sia malandata, anzi. Semplicemente per quel “caratterino” e quella forza d’animo di donna che se l’è sempre cavata da sola e che in casa propria, ora che non riesce più a deambulare così bene, soffre la presenza di estranei. La dicono lunga le trenta badanti assunte e licenziate nel giro di ventiquattro mesi, sei in soli trenta giorni, ne sanno qualcosa pure gli infermieri di Ihg che “nonna” Olga è abituata a mettere sugli attenti.
Per rendere omaggio a quello che è un “monumento” per Bagni di Tivoli, domenica anche il sindaco Sandro Gallotti le ha fatto visita donandole un bel mazzo di fiori, che lei ha accettato con entusiasmo leggendo tutto d’un fiato il biglietto d’auguri firmato dal primo cittadino in fascia tricolore.
Un “monumento” lo è davvero, perché Olga, originaria di Lunghezza, vi arrivò da ragazzina e per venticinque anni ha fatto la bagnina allo stabilimento termale.
Sarà questo il segreto di tanta salute e longevità? Sarà l’aver trascorso più di due decenni a preparare la vasca per i fanghi, per i bagni caldi e freddi come li chiama lei, addetta pure alle cabine dei bagnanti? Sarà l’aver respirato l’aria solfurea per quasi un secolo? Chissà.
Certo è che è capace di snocciolare il nome di mamma Isolina casalinga, di papà Evaristo detto “Romano” ferroviere, dei suoi cinque fratelli, da Ortenzia, a Dosina, da Sigfrido ad Aldo ed Ezio, fino alle figlie Elisa, oggi 75enne, e Gabriella di 68, e perfino quelli dei quattro nipoti e dei tre pronipoti
Se le chiedi quale sia stato il giorno più bello della sua vita, non esita un secondo: il matrimonio con Liberato Alessandrini, un giovanotto di San Polo dei Cavalieri con la bottega da calzolaio in piazza Taddei a Tivoli sposato in una chiesa della Capitale.
Un amore grande il loro, tanto da condividere insieme il negozio di alimentari in via Lago della Regina, a pochi metri dalla palazzina costruita mattone su mattone da Liberato.
Giorni brutti? Olga non ne ricorda, ottimista e innamorata della vita com’è sempre stata. Ne sanno qualcosa il medico curante e i sanitari degli ospedali della zona dove lei non ha mai messo piede. Ne sanno qualcosa soprattutto i nipoti, quando dieci anni fa furono “appestati” da un’epidemia di varicella. Inevitabilmente, colpì pure “nonna” Olga. Ma in forma lieve.
“Il mio segreto? – scherza ma non troppo – mangiare e bere. Ma solo acqua, niente vino”. Che sia quella solfurea?

 

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