Genitori allo stremo lanciano una raccolta firme per richiede un ambulatorio pediatrico di zona. La Asl RmB accusata di immobilismo.
Tra i genitori dei bambini di Corcolle c’è chi lo ripete ormai da anni: “Serve con urgenza un pediatra di zona”. E questa è la triste realtà per chi si vede costretto ogni volta a percorrere circa nove chilometri per raggiungere il medico più vicino: a Castelverde, a San Vittorino e Villaggio Prenestino. Alcuni genitori si spostano fino a Cinecittà per un semplice controllo. Una situazione che va avanti da anni nel quartiere “scordato da tutti” dove si registra un forte incremento della popolazione (oltre diecimila persone), e dove almeno un ambulatorio pediatrico dovrebbe esserci. Un disagio grande se si pensa che ogni dottore può avere in lista massimo mille bambini per zona, e che molti degli ambulatori sono già al collasso, “figuriamoci se possono accoglierne altri da quartieri non di loro competenza”. “Mi sento un cittadino di serie b – racconta Andrea Marziali, padre di due bambine di cinque e nove anni – per le urgenze delle mie figlie sono costretto a chiamare l’ambulanza”. E per le visite ordinarie si rivolge al suo pediatra di fiducia nella zona di Torre Angela, che è un medico privato, arrivando a spendere “dai settanta ai centocinquanta euro a visita”.
Il malcontento tra i genitori di Corcolle non sembra essere legato solo alle distanze da percorrere, ma c’è anche chi parla di qualità scadente nelle cure ricevute nei centri medici vicini. “Ho portato mia figlia dal pediatra per un controllo e c’era il caos – ricorda Marco, padre di una bimba di due anni – quando siamo ritornati a casa aveva la febbre”. Anche per lui ogni volta è difficile arrivare dal primo pediatra disponibile a Borgata Finocchio, ma è costretto a farlo. “Fino a otto anni fa c’era un solo medico di base nella zona, molto influente nel suo campo – continua Marco – sembra che non consentisse ad altri medici di operare qui insieme a lui”. Voci di quartiere? Chissà, ma la realtà è che di pediatri qui non se ne vede neanche uno e sono pochi anche i quattro medici di base a servizio dei diecimila residenti.
Gianluca Russo
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