La Matarazzo ammette quindi di non essere riuscita a fermare il fenomeno dei roghi tossici provenienti dal campo nomadi di via Salone. Anche se questo era ormai sotto gli occhi di tutti, in primis degli abitanti di zona, che soprattutto nelle ultime due settimane hanno visto incrementare il fenomeno doloso. Ormai bruciano ogni giorno, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Si andrà avanti, già dalla prossima settimana, con le operazioni di contrasto. Si vuole bonificare la zona dai cumuli di rifiuti, da ferro e rame e individuare gli absivi. Sul presidio fisso la Matarazzo non molla però: “Quando era entrato in funzione, se pur per un breve periodo, abbiamo registrato un calo dei roghi, segno che malgrado le poche risorse a disposizione e gli orari limitati, questo può determinare un deterrente”. Ora tocca a Di Maggio organizzare la sorveglianza, anche se si è sempre detto “contrario per mancanza di uomini da impiegare”. “Ora lo devi fare”, lo incalza la Matarazzo. Sempre se questo serva effettivamente a qualcosa, visto che “in alcuni casi i roghi sono stati accesi proprio durante la sorveglianza”, come dice Di Maggio.
Ma il tempo è ormai scaduto: “Le persone sono stanche e si sta creando un sentimento di odio nei confronti dei Rom che è difficile da contenere – dice Elisa Cherubini -, dovete risolvere il problema dei roghi ed evitare lo scontro sociale, prima che sia troppo tardi”.
Veronica Altimari