Tivoli – Il Vescovo a Stacchini abbraccia i Rom: “Aiutare i bisognosi”

 

La visita nella baraccopoli

Non erano tantissimi i presenti, la maggior parte era “in giro a chiedere l’elemosina” come è stato spiegato. Magari tanti nemmeno erano a conoscenza della visita del Vescovo, in programma già dall’anno scorso tra gli impegni della settimana dedicata alla Visita Pastorale alla comunità parrocchiale di Santa Sinforosa a Tivoli Terme. Di sicuro lo sapevano quelli dell’associazione culturale Trevvvù che proprio all’ingresso della strada che porta a Stacchini hanno fatto trovare uno striscione con la scritta “Vescovo i bisognosi sono gli italiani”.

 

“A queste persone vengono rubati anni di vita”

ves2Una visita che non ha lasciato indifferente Monsignor Parmeggiani: “Dopo aver visto in che condizioni vivono queste povere famiglie – ha commentano il Vescovo – è ancora più necessario far passare il messaggio di uguaglianza. Qui a Stacchini vivono in capanne, nemmeno baracche, e dovremmo interrogarci su come riescono a passare l’inverno le famiglie con i bambini che stanno qui. A Stacchini si invecchia presto tra malattie e una vita durissima, a queste persone vengono letteralmente rubati anni di vita. Si deve fare di più per aiutare i bisognosi”.

 

“Porteremo un piccolo generatore per la corrente” 

Durante il tour nel campo il Vescovo ha incontrato sia cattolici che ortodossi: “Mi hanno ringraziato per la presenza e la vicinanza – ha raccontato – abbiamo pregato per i defunti, i piccoli mi hanno cantato una filastrocca. Oggi siamo qui, ma la Diocesi è vicina a tutti i poveri con aiuti concreti. A Stacchini ci impegneremo per portare almeno un piccolo generatore di corrente, non c’è nemmeno la luce qui e anche le piccole cose possono significare tanto”.

 

A Stacchini impegno costante di associazioni e volontari 

ves1Monsignor Parmeggiani ha voluto ringraziare coloro che, appartenenti alla comunità ecclesiale, ogni giorno operano per e con i rom per favorirne l’integrazione, complimentandosi per l’opera di scolarizzazione che la Caritas e la Comunità di Sant’Egidio compiono soprattutto con i ragazzi di Stacchini. Il Vescovo ha tenuto a sottolineare come la Chiesa di Tivoli cerca di assicurare vicinanza e solidarietà al massimo delle proprie possibilità a tutti i più deboli, indistintamente, sia a Stacchini come in ogni altro angolo della Diocesi.
Spirito di solidarietà confermato dalle testimonianze portate dalla Caritas diocesana diretta da Virgilio Fantini e da quella parrocchiale seguita da Nino Paolillo, presenti a Stacchini insieme a don Paolo Lombardi e le rappresentanti della comunità di Sant’Egidio. “La Caritas aiuta 7396 persone in tutta la Diocesi – ha spiegato Fantini – e per l’80% si tratta di italiani”. Situazione che rispecchia anche l’andamento della Caritas a Tivoli Terme dove sono seguite 300 famiglie, in maggioranza italiane. Se il Vescovo ovviamente non vuole entrare in nessun tipo di polemica dal sapore politico, a rispondere ci sono i numeri della solidarietà vera.

Massimo Cimò

 

NEL CUORE DEL CAMPO ROM UNA CHIESA CHE UNISCE CATTOLICI, ORTODOSSI E MUSULMANI

ves3Nel cuore di Stacchini c’è una baracca che non è affatto come le altre. Una stufa per riscaldare l’ambiente, un pavimento addirittura formato con lastre di marmo, sedie messe in fila per bene, una piccola pianola e persino una specie di altarino. E’ la chiesa, anzi la casa di Dio come la chiamano i locali, dove tutti i giorni si riuniscono gli occupanti di Stacchini per pregare. A prescindere dal loro credo. Nella baracca più nuova di Stacchini si ritrovano infatti cattolici, ortodossi, musulmani. “Qui tutti i giorni stiamo insieme e preghiamo, parlo di Dio ed ognuno si rivolge al proprio, si legge la Bibbia, si suona la chitarra o il piano. Ci sono tante brave persone che trovano conforto stando insieme così”. A parlare è Emanuel Luca Gruia (nella foto mentre saluta il Vescovo), 27 anni, undici dei quali passati a Stacchini dove vive con la moglie Angelica Vittoria e i quattro figli Francesca, Natalia, Debora e Abramo. Originario di Timisoara, tira avanti con lavori saltuari, e la sofferenza a vedere i propri figli costretti a crescere in una baracca e giocare con il fango la affronta con una fede incrollabile.

ves4 “E’ un onore ricevere la visita del Vescovo – dice Emanuel – ha incontrato anche i nostri malati. Qui ci sono molte brave persone che non fanno niente di male e si trovano in condizioni disperate perché non c’è lavoro. Non fumano e non bevono alcol nemmeno, e non vogliono creare problemi in Italia”.La baracca utilizzata come chiesa è stata visitata anche da Monsignor Parmeggiani: “Pregano insieme cristiani e musulmani – ha commentato – è bello sapere che accade questa cosa in una realtà difficile come Stacchini. Sono riusciti a fare quello che non riescono i grandi stati nel mondo”.

m.c.

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