Monterotondo – Il sindaco Alessandri: “Vice di Marino? Non sarà un problema. E la giunta non si cambia”

Nel ribadire che l’incarico affidatogli dal sindaco metropolitano Ignazio Marino “non comprometterà in nessun modo l’attenzione e l’impegno verso Monterotondo” e che la sua presenza a palazzo Orsini è assicurata ogni giorno, il sindaco esprime al contempo il suo compiacimento per il percorso fin qui svolto dalle donne e dagli uomini che partecipano al governo cittadino, tanto nell’esecutivo quanto nel Consiglio comunale.

“La Giunta funziona e lavora bene – continua il sindaco – la solerzia e la capacità dimostrate da ogni assessore e i primi risultati che si stanno conseguendo, in piena sintonia, nella realizzazione del programma di governo lo dimostrano ampiamente e rassicurano alla luce delle sfide che dovremo affondare negli anni a venire. Sapere di poter contare su un governo cittadino attento ed efficiente mi ha consentito, tra l’altro, di assumere più serenamente gli oneri derivanti dall’incarico affidatomi dal sindaco Marino”.

 

Respinta l’ipotesi di un rimpasto in giunta
Esclusa qualsiasi variazione nell’organigramma e/o nell’assegnazione delle deleghe, di cui non si ravvede alcuna necessità, sia in generale sia in relazione all’assunzione dell’incarico istituzionale metropolitano, il sindaco ribadisce infine che “la rotta del governo di Monterotondo, così come l’accordo delle forze politiche e civiche che compongono la maggioranza, la da il programma scelto e votato dalla città nel maggio dell’anno scorso. Può accadere, come già avvenuto ad esempio nella precedente consiliatura, che riconoscendone ed apprezzandone in corso d’opera la validità e lo stato d’attuazione, qualche rappresentante politico della minoranza decida, del tutto legittimamente, di contribuire alla sua realizzazione. Questo può avvenire sia dai banchi dell’opposizione, nell’ambito di una dialettica franca e costruttiva che mi sembra ampiamente sia in atto, sia con adesioni più compiute alle linee programmatiche della maggioranza. Quest’ultima è un eventualità che registreremmo come positiva se posta in maniera esplicita, trasparente e non subordinata a condizioni. Condizioni che, peraltro, non troverebbero nella nostra maggioranza alcun accoglimento”.

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