Guidonia – Parco di Colleverde, chiosco e gonfiabili chiusi da un anno. Protestano le mamme

Parco curato, ma…

Entrando al parco non si può non notare come sia pulito, l’erba tagliata e curata (ad eccezione della zona circondante il campo da bocce e l’area cani nella foto sotto a destra). Ma soprattutto non si può non notare quanto sia effettivamente vissuto dagli abitanti di zona. E, come ammette lo stesso Marino Di Bari della Asd, l’associazione che ha preso in gestione il parco dalla Pro Loco Colleverde (reale aggiudicatrice del bando comunale) “il chiosco garantirebbe l’unica entrata per noi, in grado di farci almeno coprire le spese che sosteniamo ogni giorno per il mantenimento del parco”. Allora che succede?

parco colleverde

area cani parco colleverde

Manca il certificato di agibilità del chiosco

Al centro della “bufera” sembra esserci l’iter autorizzativo per poter avviare l’attività commerciale, ovvero quella del bar e noleggio gonfiabili, visto che la struttura è stata impiantata ex novo al momento dell’acquisizione dell’area verde: “Lo scorso anno è stata aperta perché in occasione della festività di San Remigio avevamo una scia temporanea, quest’anno non è stato possibile – spiega Marco Listuzzi -. Stiamo mandando avanti la pratica necessaria per avere le autorizzazioni, la famosa Scia che ogni attività deve avere. La ProLoco ha avviato la pratica, che rappresenta una lungaggine burocratica rilevante. Siamo a buon fine quindi ci auguriamo di poter aprire il prima possibile”.

Quello che manca è quindi la dichiarazione di agibilità definitiva per poter ottenere la Scia ed aprire. “Le autorizzazioni per i gonfiabili ci sono tutte – continua Listuzzi -, ma finché non apre il chiosco è impensabile aprire quella attività giornalmente perché avrebbe dei costi insostenibili per noi”. Ancora però, non si sa chi lo gestirà. Se tornerà nella mani del figlio di Marino, Francesco di Bari, o qual’un altro: “intanto completiamo la questione dei documenti, poi si vedrà”, conclude Listuzzi.

 

“Una gestione che non ci convince, cosa c’è sotto?”

monaco e ammendola parco colleverde“Quello che ci infastidisce è che si sono spartiti le attività tra loro, e per noi questa gestione è inadeguata – dice Monaco -. Questo posto potrebbe offrire una possibilità lavorativa alle persone che vivono in zona, oltre a dare un servizio per chi frequenta il parco”.

Insieme a Maria Luisa Monaco ci sono altre mamme che si lamentano: “Ci chiediamo come vengano gestiti questi bandi dal comune di Guidonia – evidenzia Sonia Ammendola -. Il bocciodromo, costato 160mila euro, è inutilizzato per via dei problemi al tetto da dove penetra acqua, il campo da calcio ora si può usare, ma per molto tempo ci potevano entrare solo i ragazzi della polisportiva. Insomma, qui c’è poco per i nostri figli, e se viene gestito in questo modo non ci stiamo”. Male anche per chi vuole passare qualche ora nel verde col proprio cane: “Possono solo transitare per entrare nell’area cani”, spiega Marino Di Bari. Peccato che l’erba alta e la mancanza d’acqua corrente dal lavandino interno, non invogli molto.

 

“Spreco di corrente, mentre i gonfiabili si stanno rovinando”

corrente bar accesa parco colleverde“Vorrei ricordare che il contenuto del contratto a cui deve far fronte il gestore sono l’apertura e la chiusura del parco, la sua cura e pulizia. Il chiosco e l’attività dei gonfiabili sono un’attività in più che viene concessa per permettere a chi gestisce l’area di rientrare delle spese che sostiene”, spiega Alessandro Capponi della ProLoco, mentre ricorda che il tutto è nelle mani della Asd “come indicato espressamente nel contratto una volta aggiudicato il bando comunale”.

“Siamo pronti anche a fare un esposto per togliere il parco dalle mani di questa associazione – conclude Monaco -. Anche se le attività sono chiuse, la corrente al bar è collegata e si paga, i gonfiabili si stanno rovinando. Insomma uno spreco inaccettabile”.

Veronca Altimari

 

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