Dopo una dozzina di denunce ed un lunga indagine messa in atto dagli agenti del commissariato di Tivoli, è stato fermato e denunciato un 64enne tiburtino per il reato di minaccia aggravata. Da parte sua, l’uomo riferisce di aver agito perchè temeva di essere spiato.
Si sono concluse stamattina, martedì 29 settembre, le indagini della Polizia di Stato del commissariato di Tivoli, guidato da Mariella Chiaramonte, dopo i gravi episodi di violenza, costituiti da aggressioni notturne a mano armata, accadute nel centro città ai danni di giovani passanti. Raccolte numerose prove indiziarie, R. S. 64 anni di Tivoli è stato denunciato per i reati di minaccia aggravata e la detenzione di arnesi atti ad offendere fuori dalla propria abitazione, senza giustificato motivo. Insomma, un’ascia in giro per le strade dalla città, con l’unico apparente intento di minacciare chi gli capitava davanti. Il tutto aggravato dalla continuità nelle sue azioni, visto che ha eseguito la stessa pratica per molto tempo, contro giovani ragazzi nei primi 20 giorni di settembre, tutti tra la mezzanotte e le due.
Le aggressioni più pericolose sono successe nelle notti di venerdì 18 e sabato 19 settembre in via Antonio del Rè e viale Cassiano, nel quartiere Braschi. Occasioni in cui l’uomo, tenendo in pugno una volta un coltello a serramanico e l’altra una piccozza o accetta, ha minacciato verbalmente alcuni ragazzi, intimando loro di allontanarsi dal posto dove si trovavano.
L’indagato, dal canto suo, per giustificare il suo comportamento, ha riferito di aver agito in tal modo temendo di essere stato pedinato e seguito dai predetti giovani, da lui addirittura additati come “investigatori” pagati per spiarlo.